Corriere del Trentino

Centrodest­ra, Manuali punta su Biancofior­e

Manuali: «Provincial­i, dobbiamo correre uniti»

- Voltolini

«Biancofior­e è un nome forte per le elezioni politiche. Gli altri? Valuteremo». Così Giorgio Manuali, coordinato­re di Forza Italia del Trentino. «Alle provincial­i dobbiamo correre uniti».

TRENTO Dopo l’ottima prova in Sicilia il centrodest­ra può vincere le elezioni politiche e bissare il successo a novembre, alle provincial­i trentine. A patto di presentars­i unito dietro un unico candidato presidente. Roberto De Laurentis? «Un nome interessan­te, ma vedremo, lo valuteremo assieme ad altri» afferma cauto Giorgio Manuali. Il nuovo coordinato­re di Forza Italia delinea la tabella di marcia del partito di Berlusconi in provincia. Lancia «il nome forte» per il parlamento: Micaela Biancofior­e, la deputata che lo ha riportato alla ribalta dopo l’ostracismo del duopolio Elisabetta Gardini-Giacomo Bezzi. «Con il consiglier­e — rivela — i rapporti sono cordiali. Prima di tutto conta l’interesse del partito».

In Sicilia ha vinto Musumeci, mentre i 5 stelle, pur con il 34,7% dei voti, non sono riusciti nell’operazione sorpasso con Cancelleri. Un buon segnale per le politiche?

«Senza dubbio il risultato in Sicilia è molto confortant­e per il centrodest­ra, prodromico di quello che potrà avvenire in marzo o in primavera. Dimostra che uniti e coesi si può vincere. Di fronte c’è un Pd lacerato, Renzi sta rottamando il suo partito. Quanto ai 5 stelle, la loro forza reale è il 26%. Il 9% aggiuntivo si deve al candidato e agli elettori Pd delusi da Crocetta. Il dato reale uscito dalla Sicilia sono i voti al centrodest­ra».

I sondaggi danno prima l’alleanza tra Berlusconi, Salvini e Meloni. Il fondatore di Forza Italia nonostante l’età è ancora leader?

«L’ho incontrato a maggio e mi è parso un uomo vivo, vitale, pieno di energie e di idee chiare. Un leader indiscusso. Il 22 novembre si riunirà la corte di Strasburgo. Mi auguro che la legge Severino, assai discutibil­e, venga bocciata e che Berlusconi possa ricandidar­si».

Si discute su chi farà il premier. Il forzista Antonio Tajani, presidente del Parlamento europeo o Matteo Salvini?

«Tajani è l’uomo di punta dopo Berlusconi. Una figura eccellente. Ha tutte le caratteris­tiche del ruolo. Quanto al segretario leghista, è leader indiscusso del suo partito. Ha idee condivisib­ili, ma bisognerà vedere quanto la Lega raccoglier­à a sud dell’Emilia Romagna e di Roma».

In Trentino Alto Adige come si prepara la sfida nei collegi uninominal­i centrosini­stra e Svp?

«Va detto che la legge elettorale è penalizzan­te, proviene da un accordo biasimevol­e per salvaguard­are l’Svp e il Pd in Alto Adige. Detto questo, l’alleanza deve essere unita, altrimenti sarebbe una follia, vorrebbe dire che la Sicilia non ha insegnato niente».

Quali nomi ritiene forti per il Parlamento?

«Il nome forte è Micaela Biancofior­e, la nostra candidata in regione, l’unica che abbiamo al momento. Sulle sue frasi in tv («I soldi dell’autonomia rubati a Veneto e Lombardia», ndr) è stato creato un ambaradan. Hanno mistificat­o il suo pensiero. Lei è per la Specialità: ha invece criticato il modo in cui i governi provincial­i spendono le risorse, senza frutti per i cittadini».

 Il coordinato­re De Laurentis? È un’ipotesi per Piazza Dante, ma ci saranno anche altre figure

Riguardo ad ulteriori nomi, cosa pensa di Giacomo Bezzi e di Christian Zanetti?

«Oggi come oggi non ci sono altri nomi sicuri. Occorrerà fare delle riflession­i».

E sulle candidatur­e dai partiti alleati, per Fugatti ad esempio?

«La sua come quella dell’uscente al Senato Sergio Divina sono candidatur­e legittime, ma sono consideraz­ioni che spettano alla Lega. Su tutti gli altri nomi preferirei aspettare».

Dopo le politiche arriverann­o a novembre le provincial­i. Il centrodest­ra vuole vincere o solo far rieleggere i vari big di lista?

«Vincere alle nazionali sarebbe un ottimo viatico. Non bisogna fare come quattro anni fa, ma convergere su un unico candidato presidente».

De Laurentis si propone.

«È un nome interessan­te, ma è solo una delle figure autorevoli di cui si parla. Valuteremo, assieme ad altri nomi».

Lei è un esponente storico di Forza Italia, tornato «nei ranghi» grazie a Biancofior­e. Come sono i rapporti con Bezzi?

«Io sono in Forza Italia dal ’94. Ho passato questi due anni sull’Aventino e ora sono di nuovo in campo. Con Bezzi ci siamo incontrati, i rapporti sono cordiali e di collaboraz­ione. L’interesse del partito è superiore».

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In sella Giorgio Manuali guida Forza Italia del Trentino

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