Medici, Zeni si chiama fuori «Nessun gioco al rialzo»
Sanità, l’assessore risponde ai sindacati. Fugatti: dirigenti trattati ingiustamente
«Nessun gioco al rialzo». L’assessore Luca Zeni risponde così ai sindacati sul contratto.
TRENTO «Ci sta il gioco delle parti e ci sta che si cerchi di partire alzando il tiro. Ma questo è un gioco al quale non voglio prestarmi. Ne parleremo nei tavoli opportuni e vedremo di trovare una soluzione». Luca Zeni mantiene la linea: di fronte alla bocciatura dei sindacati delle professioni sanitarie agli adeguamento dei contratti del comparto medico ( Corriere del Trentino di ieri), l’assessore provinciale alla sanità chiarisce subito di non voler entrare nel merito delle critiche avanzate dalle sigle. «C’è un confronto sindacale aperto» sottolinea Zeni. «Noi — si limita a ricordare l’assessore — abbiamo chiesto alcune modifiche nell’organizzazione del lavoro per migliorare il sistema, tenendo presente che erano già state riconosciute delle risorse facendo leva sul comune senso di responsabilità » . Dai sindacati, però, il «no» è stato secco. Su tre fronti: gli straordinari istituzionalizzati, la riduzione dei riposi e il nodo della mobilità. «Ne parleremo» conclude Zeni.
Ma la questione approda anche in consiglio provinciale. A sollevarla, in un’interrogazione, è il consigliere della Lete ga Nord Maurizio Fugatti, che punta il dito in particolare sullo stipendio dei dirigenti medici. E chiede innanzitutto al presidente della Provincia Ugo Rossi « per quale motivo l’azienda sanitaria non abbia preso atto, nelle modalità di calcolo delle ore aggiuntive nonché di quello delle guardie notte effettuate oltre le 38 ore settimanali, delle modalità di conteggio indicate nella sentenza della Corte di appello di Trento del 2015» sul conteggio degli emolumenti. Non solo: nell’interrogazione si chiede anche come mai l’Apran voglia «imporre nel nuovo contratto che le 200 ore aggiuntive siano considerate “sempre dovute” da parte dei dirigenti medici per raggiungere lo stipendio di risultato nonostante la Cor- d’appello indichi invece l’esatto contrario e il contratto dica tutt’altro». Infine, Fugati domanda «quali azioni intenda intraprendere la Provincia per correggere immediatamente l’atteggiamento dell’azienda sanitaria, richiamandola al rispetto integrale delle modalità di calcolo degli straordinari».
Intanto, sempre sul fronte della sanità, la giunta provinciale, su proposta dell’assessore, ha approvato ieri il piano triennale della formazione degli operatori del sistema, con un impegno finanziario, in tre anni, di circa 24,3 milioni. «L’aggiornamento continuo — ha detto Zeni — è una condizione indispensabile in tutte le professioni, ancor più in quelle sanitarie. Con questo piano ci rivolgiamo agli oltre 17.500 professionisti, operatori e dipendenti ai quali vanno aggiunti 353 medici di medicina generale, 72 pediatri di libera scelta, 104 medici specialisti ambulatoriali e 114 medici della comunità assistenziale, oltre che a giovani interessati a frequentare corsi universitari».