La qualità dell’aria migliora Ma restano criticità Biossido e polveri sottili
Il livello del biossido di azoto prodotto dai veicoli a motore, che rivela valori ancora oltre i limiti di legge se misurato accanto alle direttrici principali del traffico. Le polveri sottili dovute alla combustione legnosa, più diffuse nelle valli, dove ci sono più stufe a legna, rispetto alle città. E ancora: l’ozono, maggiormente legato alle emissioni inquinanti a livello locale. Sono le criticità in tema di inquinamento atmosferico in Trentino che la Provincia mira a contrastare: attraverso il piano provinciale per la qualità dell’aria, aggiornato dalla giunta, e gli incentivi per l’acquisto di colonnine per la ricarica di auto elettriche.
Con il piano l’amministrazione vuole migliorare una situazione giudicata nel suo complesso «buona». «Guardando i dati si nota un miglioramento costante delle concentrazioni degli inquinanti nell’ultimo decennio» afferma l’assessore all’ambiente Mauro Gilmozzi, affiancato da Laura Boschini, responsabile dell’Appa, Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente. « Ma ciò non vuol dire che sia tutto a posto. Il piano contiene misure per ridurre i consumi nel settore degli edifici, per la mobilità sostenibile, le buone pratiche nel comparto agro-zootecnico, oltre che iniziative di formazione e comunicazione».
Riguardo al biossido di azoto (NO2), il valore medio annuo resta superiore ai limiti di legge se misurato a Trento (in via Bolzano) e ad Avio, accanto all’autostrada. Il dato è di circa 45 microgrammi per metro cubo nel primo caso e di 52 nel secondo. Il limite è di 40. Gli altri valori sono circa 30 in via Piave, sempre a Trento, 29 a Rovereto e poco oltre i 20 a Borgo Valsugana. Nel 2009 in via Bolzano si toccavano quasi gli 80 microgrammi per metro cubo, ad Avio i 70.
Per le polveri sottili (Pm10) i valori sono dal 2013 ampiamente sotto la soglia. Nel 2006 si erano toccate le 105 giornate annue di superamento dei limiti a Borgo Valsugana (il massimo consentito è 35). Il benzo(a)pirene, sempre prodotto dalla combustione del legno, è stato nel 2016 sotto la soglia di un nanogrammo per metro cubo. Infine l’ozono, che è una criticità globale: sul monte Gazza sono stati rilevati «75 superamenti in 8 ore», mentre il minimo consentito è 25.
Oltre alle misure del piano per la qualità dell’aria ci sono gli incentivi previsti dal programma per la mobilità elettrica. La giunta ha presentato quelli per l’installazione di colonnine per la ricarica, destinati a privati e aziende. Il contributo è del 60% della spesa, con un massimo di 1.500 euro per le stazioni di ricarica per veicoli elettrici o ibridi plug in e di 500 euro per la ricarica di e-bike.
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