Nuovo impianto natatorio «Insieme Trento» vuole chiudere Madonna Bianca
Diktat Insieme Trento. Uez: decisione nel 2022
Insieme Trento, possibile ago della bilancia in Aula giovedì, quando in consiglio comunale si discuterà della nuova piscina da realizzare in città, vincola il proprio ragionamento sul tema alla sostenibilità dei costi di gestione: «Per noi si dovrebbe chiudere Madonna Bianca» spiega Alberto Salizzoni. Ma per l’assessore allo sport Tiziano Uez «la questione dovrà essere affrontata dai nostri successori». Andrea Merler sottolinea «il costo strabiliante di 26 miliardi del vecchio conio» dell’opera.
TRENTO Manca una visione corale in maggioranza a proposito della piscina? «Per fortuna — commenta Tiziano Uez — significa che siamo vivi e non sottoposti a un regime totalitario». L’assessore allo sport, che, come noto, per il nuovo impianto avrebbe preferito una soluzione meno costosa di quella all’ordine del giorno (non con una piattaforma da 10 metri in sostanza), dice che giovedì, in occasione del consiglio comunale straordinario convocato sul tema, si adeguerà alle decisioni della maggioranza. «Non mi aspetto guerre» dice, ma la situazione non è priva di fibrillazioni. «Siamo disposti a ragionare sul progetto — commenta Alberto Salizzoni — ma non si può pensare di aggiungere i costi di gestione del nuovo impianto a quelli che già il Comune deve sostenere per le piscine di Gardolo, Madonna Bianca e Manazzon». Per Andrea Merler, inoltre, «la piscina non è certo un tema indifferibile per la città. Senza contare — osserva il capogruppo di Civica trentina — che si tratta di un’opera che avrebbe il costo strabiliante di 26 miliardi del vecchio conio».
Insomma, se nessuno, a quanto pare, sembra dichiararsi contrario alla realizzazione di un nuovo impianto natatorio («nonostante un report di Cassa del Trentino che dichiarava Trento una delle realtà con più spazi acqua» sottolinea Salizzoni), la partita potrebbe giocarsi su altri dettagli: dalla questione del lido estivo da riqualificare al centro sportivo Manazzon, all’ipotesi di realizzazione di un centro benessere, ai costi di gestione.
Proprio su questo insisterà, ad esempio, Insieme Trento, possibile ago della bilancia in Aula: «Prepareremo un ordine del giorno — annuncia Salizzoni — posta la criticità di costruire un grande impianto di questi tempi, in cui mai vi si sarebbe pensato se non si fossero sbloccate le risorse grazie al bando periferie, tenendo conto della grandissima valenza del nuoto, la scommessa si giocherà tutta sulla razionalizzazione degli impianti: la nuova piscina avrà un costo di gestione di 1,2 milioni di euro l’anno. Di questo dobbiamo parlare e la maggioranza lo sa bene». Salizzoni si appoggia alla proposta presentata sempre da Cassa del Trentino: «Ovvero la chiusura della struttura di Madonna Bianca — spiega — noi avevamo avanzato anche altre ipotesi, ma se non si possono mettere in atto è su quella che potremmo anche convergere». Un’idea che non convince, ad esempio, il Pd. «Ma il centro Manazzon costa già 900.000 euro l’anno, la piscina di Gardolo 800.000, Madonna Bianca 700.000 e solo il 30% delle somme viene coperto con le tariffe — precisa Salizzoni — non possiamo pensare di aggiungere a questa spesa anche quella per la gestione della piscina alle Ghiaie». Anche Tiziano Uez, tuttavia, ha qualcosa da obiettare: «Questa questione non la dobbiamo affrontare noi, ma i nostri successori perché se si porrà sarà almeno nel 2022, quando il nuovo impianto sarebbe concluso — dice l’assessore — è inutile che ci assumiamo impegni per conto di terzi».
Sulla spesa insiste anche Merler: «Alla giunta mancava un milione di euro per chiudere il bilancio e lo voleva recuperare attraverso l’aliquota Imis sulle case date in comodato a figli e nipoti — ricorda il consigliere — si va verso l’approvazione di un’opera dai costi di gestione che superano il milione di euro, credo che un punto di domanda il sindaco se lo si dovrebbe porre».