A Roma gli abiti spaziali di Marcella automatizzati da Nicola
Il vestito nobiliare settecentesco dei fratelli Pozza scelto per rappresentare il Trentino alla Maker Faire
TRENTO Saranno gli abiti «spaziali» di Marcella Pozza, 24 anni, in arte «Splash» a rappresentare il Trentino alla Maker Faire di Roma dall’1 al 3 dicembre prossimo. La fashion designer di Ala, formatasi al Centro Moda Canossa di Trento e laureata in maglieria all’Università Fashion Ground di Verona, è stata infatti selezionata dagli organizzatori della prestigiosa kermesse internazionale tra gli «artigiani del futuro», ovvero i giovani espositori capaci di fondere il meglio della tradizione manifatturiera italiana con le più moderne tecnologie, come stampanti 3D e taglio laser.
Pozza concorrerà con la rivisitazione di un vestito nobiliare settecentesco «che — spiega — è un omaggio alla mia Ala, la città del velluto, dove la nonna Teresa mi ha insegnato a sferruzzare e dove, in terza media, ho confezionato il mio primo costume per la scenetta della scuola». Al posto dei consueti ricami barocchi però, ad impreziosire il corpetto di raso scuro, saranno due ventole e un complesso sistema di illuminazione led, progettato tramite Arduino, la piattaforma internazionale della prototipazione elettronica libera, dal diciassettenne Nicola, studente di automazione, nonché fratello della stessa Marcella. «Basta un clic sullo smartphone e il vestito si trasforma in una creatura vivente, che ricorda il soffio del vento sulle nostre montagne» spiega la stilista, già premiata alla Piazza dei Mestieri di Torino e alla Fiera So Critical So Fashion di Milano per le sue creazioni futuristiche ed ecosostenibili, interamente realizzate con scarti di fabbrica. «Fin da piccoli io e i miei fratelli siamo stati educati al risparmio, all’idea che la natura ci offre un numero finito di doni di cui non dobbiamo abusare» racconta la ragazza che, nonostante abbia fatto della moda la sua passione e la sua professione, a Parigi o Londra preferisce ancora Trento e Rovereto. «La mia gioia più grande — confessa — è vedere le mie amiche indossare i miei abiti e riuscire a stupirle sempre con qualcosa di nuovo, diverso dai capi che potrebbero trovare ai grandi magazzini». E il sogno nel cassetto? «Aprire un giorno una piccola azienda tutta mia, proprio qui in Trentino, per dimostrare a chi si lamenta dei giovani d’oggi che anche noi sappiamo essere propositivi e reinventare i mestieri di una volta». Assieme ai fratelli Pozza, sarà a Roma anche il regista Max Bendinelli, autore di un corto per promuovere il vestito girato a Palazzo Taddei. «Un modo — spiega — per raccontare ai visitatori di tutta Europa la storia dimenticata della nostra Ala».