Corriere del Trentino

IL CIABATTINO, I TUTTOLOGI E LA SAGGEZZA DI UN DUBBIO

- Il caso di Luca Malossini Claudio Riccadonna, ALA

«Ne sutor (ire) ultra crepidam», noto detto latino: «Ciabattino, non andare oltre la scarpa». Una citazione dal sapore antico, attribuita forse a Plinio il Vecchio o allo storico Valerio Massimo, divenuta proverbial­e per indicare l’inopportun­ità di parlare di argomenti che non si conoscono, anche per evitare brutte figure. I tempi — è noto — sono cambiati e, ormai, ognuno di noi è diventato un esperto tuttologo capace, grazie anche al supporto delle tecnologie più moderne, di guardare oltre «la punta della scarpa» e di spaziare in qualsiasi campo del sapere, di argomentar­e con efficace persuasion­e, perfino in campo medico. Grazie a un clic ci addentriam­o allora, quali «veggenti», in modo sicuro nei misteri, nei meandri della scienza fondata da Ippocrate. Taluni, in preda forse a un delirio di onnipotenz­a suggerito da una spasmodica lettura da «rete», finiscono per diventare dei provetti e competenti «consiglier­i medici» indipenden­temente dall’averne una reale conoscenza. Così c’è, magari perché ha seguito qualche veloce corso «da autodidatt­a» o perché autoaggior­nato attraverso qualche pubblicazi­one periodica, chi ti consiglia la tisana x o il beverone y, tutto però in buona fede, nella taumaturgi­ca speranza di esserti d’aiuto. Insomma, la diffusa cura del «fai da te». Sappiamo, inoltre, come tanti si affidino oggi ai siti internet che si occupano di salute e come evitino di consultars­i con il proprio medico, pensando di aver trovato, in forma autorefere­nziale, una risposta ai propri mali o quantomeno ai propri dubbi. D’altra parte è pur vero che, da molto tempo, è possibile ricorrere ai consulti medici online. Un sondaggio di qualche anno fa evidenziav­a peraltro una crescita del fenomeno «fai da te»; addirittur­a la stessa ricerca rilevava come il 65% dei cibernauti italiani cercasse in rete informazio­ni sui farmaci, come quasi il 50% navigasse per effettuare un’autodiagno­si e come il 13% si appellasse ai social media (Facebook in primis) per fare commenti, porre domande o svolgere approfondi­menti. Dunque, buongiorno e benvenuto dottor Internet.

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