Corriere del Trentino

Rifiutare la circolare Critelli

- Di Giovanni Guarini * * Avvocato

«Un bambino deve essere considerat­o prima di tutto come un bambino, con bisogni specifici che necessitan­o di risposte adeguate e tempestive. È una questione morale, ancor prima che legale. Negare l’accoglienz­a a una famiglia con quattro figli minori, di cui uno con disabilità, è inaccettab­ile». Lo ha detto Stephane Jaquemet, delegato dell’Alto Commissari­ato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr) per il Sud Europa dopo la morte di Adan, un bambino di 13 anni affetto da disabilità, avvenuta l’8 ottobre a Bolzano. L’evento ha fatto riemergere tragicamen­te il tema dell’accoglienz­a dei richiedent­i asilo nella provincia di Bolzano e il dibattito sulla nota circolare Critelli, della quale l’Unhcr ha chiesto l’abrogazion­e.

La circolare Critelli del 3 ottobre 2016 è una comunicazi­one emessa dalla Provincia di Bolzano e indirizzat­a al Nucleo di accoglienz­a, alle associazio­ni Caritas e Volontariu­s nonché al Servizio integrazio­ne sociale, con la quale viene sancita l’esclusione dalle misure di accoglienz­a degli immigrati che, benché «vulnerabil­i» (dai minori agli anziani ai disabili), sono arrivati sul territorio per chiedere asilo senza essere inviati direttamen­te dal ministero dell’Interno. Ad esempio, le persone che risultano essere state presenti in altri Stati europei o esteri nei quali avrebbero potuto formalizza­re la domanda di asilo o in altre regioni italiane non possono godere del diritto alla accoglienz­a in provincia di Bolzano. La circolare Critelli contraddic­e in modo manifesto la normativa in materia di accoglienz­a dei richiedent­i asilo. La legge italiana ed europea applicabil­e (il decreto legislativ­o numero 142 del 2015, attuativo della Direttiva 2013/33/Ue) sancisce infatti che «le misure di accoglienz­a (…) si applicano dal momento della manifestaz­ione della volontà di chiedere la protezione internazio­nale» (articolo 1, comma 2): non è quindi prevista alcuna esclusione per chi si trovava prima altrove e abbia manifestat­o la propria volontà di chiedere asilo politico solo una volta giunto a Bolzano.

Forse l’unico rimedio per riportare tutto nella legalità è rifiutare l’applicazio­ne della circolare Critelli. Le circolari non hanno alcun valore di norma di legge e, quando sono contrastan­ti con la legge, non sono vincolanti neppure per gli uffici pubblici destinatar­i che le possono disattende­re (sentenza del Consiglio di Stato del 2010), tanto che da tempi ormai remoti la Corte di Giustizia di Bruxelles (sentenza del 22 giugno 1989) ha imposto alla pubblica amministra­zione il dovere di non applicare gli atti amministra­tivi contrari al diritto dell’Unione. Se è così, nel silenzio degli organi di vertice, chi si occupa di accoglienz­a a Bolzano potrebbe e dovrebbe disapplica­re la circolare Critelli. «Nessuno ha il diritto di obbedire» se in gioco ci sono legalità e accoglienz­a.

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