Rossi amplia gli sgravi Imis Merletti saluta De Laurentis Olivi apprezza lo stile sobrio
PERGINE Lo sconto sull’Imis degli immobili produttivi diventa occasione per il governatore Rossi di concedere qualcosa in legge di Bilancio agli Artigiani.
La richiesta di Segatta era in questi termini: «Bene lo sconto Imis, ma servirebbe di più. Ad esempio concedere uno sgravio agli immobili di montagna, come già accade per l’agricoltura (esente, ndr), per favorire la permanenza delle imprese in zone disagiate». Rossi allora annuncia: «Ci sarà un emendamento correttivo, per estendere lo sgravio Imis anche agli edifici D7». In sostanza gli edifici artigiani sono suddivisi in tre categorie: C (in centri storici), D1 (opifici veri e propri), D7 (laboratori in zone industriali). Ora la riduzione Imis sarà dunque valida non solo per gli Artigiani, ma anche per le Piccole industrie (rendita catastale massima 75.000 euro), anche nelle zone industriali. Costo: 4 milioni di euro e i sindacati già sono all’erta. Piccola annotazione: prima di Rossi, Olivi aveva detto che in Bilancio c’è già molta attenzione verso le imprese, che il 95% ha già sgravi Imis. Poi Rossi però l’ha superato.
L’assemblea di ieri (curiosamente senza relazione del presidente in parte pubblica) ha comunque decretato la svolta «pacata» di Segatta rispetto alla pirotecnica presidenza di Roberto De Laurentis. Olivi l’ha sottolineato: «Mi piace questo stile sobrio, senza fronzoli. Più vicino al mondo che rappresenta». Il presidente nazionale di Confartigianato, Giorgio Merletti — mai prima in assemblea in Trentino (è stato nominato nel 2012 in piena era De Laurentis), visti i difficili rapporti Trento/Roma — l’ha ricordato. «Ringrazio De Laurentis per il suo contributo in giunta nazionale. Mi dispiace che qui non ci sia, anche se è stato un po’ ruvido con me».
Merletti ha toccato poi il tema della sburocratizzazione a livello nazionale: «Ci crederò solo quando a 100.000 mila persone verrà detto “non mi servi più”. Non si sa cosa fanno: la produttività non è un concetto da enti pubblici». Fra i vari temi ha toccato pure quello dell’autonomia, in relazione ai recenti referendum in Lombardia e Veneto. «Io come lombardo ho votato, ma non credo che cambierà molto. Anzi su certe cose credo sia meglio riaccentrare», nel senso che l’autonomia va data a chi la sa fare, altrimenti si creano solamente nuovi problemi. Anche il governatore Rossi, per dimostrare che il Trentino la sa gestire, ha percorso questi temi, sottolineando le importanti riforme fatte, a partire dal patto di garanzia, «che consente alla finanza pubblica provinciale di guardare la futuro con ottimismo». La recente vittoria sulla concessione A22 movimenterà 4 miliardi di investimenti in 30 anni, «e le imprese locali dovranno trovare il modo di essere competitive». Se poi Trento mette 340 milioni in bilancio per le imprese, contro i 130 di Bolzano che va meglio perché intercetta «due domande», bisogna «migliorare la qualità del lavoro».
Buona collaborazione con via Brennero Nuovo approccio senza fronzoli
Il sostegno alle aziende deve produrre competitività e maggiore qualità del lavoro