Nascosti nel treno per superare il confine
Inseguimento tra i binari a Leim. Il convoglio era partito da Verona
Migranti nascosti nel treno per superare il confine. Inseguimento tra i binari a Leim, la polizia di Monaco ha fermato ventisei profughi. Il convoglio era partito da Verona.
BOLZANO Il rafforzamento dei controlli al Brennero e lo smantellamento della rete che organizzava i viaggi oltreconfine sui treni merci non sembrano essere serviti a molto. L’asse del Brennero continua ad essere la tratta preferita dai migranti che vogliono raggiungere il nord europa. Domenica a Monaco ne sono stati fermati 26. Tutti a bordo di un treno merci proveniente dall’Italia.
Pattuglie trilaterali, binari speciali, controlli a tappeto sugli autobus e sui treni merci. Nell’ultima anno, Italia e Austria hanno rafforzato enormemente i controlli di frontiera per provare a fermare il flusso di migranti ma non sembra esserci nulla da fare. I trafficanti inventano sempre nuove soluzioni per aggirare la sorveglianza. I respingimenti dall’Austria verso l’Italia si contano sulle dita di una mano, segno che evidentemente in qualche modo si riesce a passare la frontiera.
La prova è quanto avvenuto domenica alla periferia sud di Monaco di Baviera. Alcuni impiegati delle ferrovie hanno dato l’allarme quando, all’altezza della stazione di Leim, hanno visto dei migranti a bordo di un treno merci in provenienza da Verona. La polizia è subito intervenuta ed è scattato il fuggi fuggi generale tra i binari.
Per circa un’ora la circolazione dei treni in tutto il settore era stata bloccata. Alla fine la polizia ha fermato 26 migranti, tutti africani. In queste ore sono in corso le procedure di identificazione ma nessuno potrà rispedito in Italia anche se le autorità tedesche hanno il fondato sospetto che tutti arrivino dalla Penisola. Gli accordi sui rimpatri infatti regolano solo i rapporti tra Austria e Italia e non quelli tra Italia e Germania.
Le due polizie però stanno lavorando parecchio insieme sulla questione dei viaggi della speranza. L’ipotesi è che vi sia un vera e propria organizzazione che gestisce il traffico di esseri umani, droga, prostituzione e documenti tra i due paesi. Un’organizzazione legata alle confraternite nigeriane come Black Axe che ha solidi rapporti con i clan di Cosa Nostra e della Camorra. In pratica i migranti verrebbero costretti a ingerire ovuli pieni di cocaina da portare oltre confine. Si tratterebbe specialmente di donne che, dopo essere state soggiogate nei campi libici, vengono portate in Germania per essere avviate alla prostituzione.
La rete I controlli rafforzati al confine sono inefficaci I profughi nascosti sul convoglio