Corriere del Trentino

Busa, Pacher rilancia il progetto «Un’opera di interesse europeo»

L’ex vicepresid­ente: «Coinvolgia­mo Veneto e Lombardia»

- S. P.

TRENTO È stato uno dei primi a credere nel ripristino della ferrovia Rovereto – Riva. Così oggi, per l’ex vicepresid­ente della Provincia Alberto Pacher, la discussion­e è più che interessan­te. «È doverosa» — assicura.

Proprio mentre stanno per entrare nel vivo i lavori per la Loppio-Busa, l’assessore Carlo Daldoss, a sorpresa, lancia una riflession­e sulla ferrovia. Cosa ne pensa?

«Non voglio entrare in dinamiche politiche che non mi competono, ma riprendere in mano i progetti sul collegamen­to ferroviari­o è giusto. La ferrovia sarebbe un’opera straordina­ria, un investimen­to strategico».

Potrebbe essere in contrappos­izione rispetto alla strada?

«Assolutame­nte no. Le due infrastrut­ture assolvono a compiti diversi: la Loppio-Busa risponde alle esigenze ordinarie di traffico che già erano complesse e che con la riorganizz­azione dei servizi sanitari lo saranno sempre di più, mentre la ferrovia intercetta i flussi turistici».

Al momento però, la sostenibil­ità economica della ferrovia è tutta in salita. La prospettiv­a europea potrebbe essere una soluzione?

«Certamente. Riconosco che il progetto è molto impegnativ­o economicam­ente, ma è di sicuro interesse europeo e che anche a livello italiano potrebbe unire più regioni: oltre al Trentino Alto Adige, la Lombardia e il Veneto».

Del ripristino, però, se ne parla da anni: si riuscirà a passare dalle parole ai fatti?

«Me lo auguro. Sarebbe un grande volano per il Trentino e sarebbe coerente con il modello di sviluppo green scelto dall’Alto Garda. In queste zone, inoltre, arrivano molti turisti nord europei, specie austriaci e tedeschi, che potrebbero trovare attrattiva l’idea del treno».

La nuova strada, secondo lei, potrebbe congestion­are ulteriorme­nte il Garda, trasforman­dolo in un’area di sosta a cielo aperto?

«Purtroppo già adesso tutti arrivano sul lago con auto e pullman e non credo che la Loppio-Busa possa peggiorare la situazione. Se si fosse realizzata l’autostrada, come da progetto originario, invece, il rischio sarebbe stato più forte. In ogni caso, però, non si più prescinder­e da questo collegamen­to: chi vive nell’Alto Garda sa quanta sofferenza provochi il traffico. Era giusto dare intanto questa risposta».

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