Doppio passaporto, appello a Vienna Firmano 19 consiglieri, l’Svp si divide
Lettera a Kurz e Strache sottoscritta da 7 esponenti Volkspartei. Kompatscher si smarca
BOLZANO L’Svp si spacca sul doppio passaporto. Sette consiglieri della Stella Alpina infatti hanno firmato la lettera — diretta ai leader di Övp e FpÖ — in cui chiedono la doppia cittadinanza per i sudtirolesi. L’iniziativa imbarazza non poco il vertice della Stella Alpina tanto che nè il presidente Arno Kompatscher nè l’Obmann Philipp Achammer l’hanno firmata. «Si tratta di un’iniziativa politica che non c’entra con la giunta» afferma Kompatscher che, di fronte all’insistenza dei cronisti, si è limitato a dire che «l’Svp considera il doppio passaporto un rafforzamento del legame con la Heimat».
Con le elezioni che si avvicinano, l’Svp insegue la destra tedesca. E lo stesso fanno Elena Artioli e Paul Köllensperger (M5S) visto che entrambi hanno firmato la lettera messa a punto da Südtiroler Freiheit. La petizione è stata siglata anche dai Freiheitlichen, dalla Bürger Union e pure da 7 consiglieri della Svp. Sepp Noggler, Maria Kuenzer, Albert Wurzer, Christian Tschurtschenthaler, Oswald Schiefer, Veronika Stirner e pure il presidente del consiglio regionale Thomas Widmann. In tutto 19 consiglieri, la maggioranza assoluta.
La lettera, indirizzata ai leader di Övp e FpÖ Sebastian Kurz e Heinz Christian Strache, specifica che i firmatari non sono in cerca di vantaggi economici o di privilegi, ma che si tratta di «rafforzare l’identità sudtirolese e i legami con la madrepatria» dunque si chiede di inserire la questione nell’accordo di coalizione. Nel 2013 il Parlamento di Vienna aveva già bocciato la proposta del doppio passaporto. Una decisione presa a larghissima maggioranza con i voti di Övp e dei socialdemocratici della SpÖ. Gli unici a votare per il doppio passaporto furono i liberali di Strache che oggi possono riportare il tema sul tavolo dicendo di rappresentare la maggioranza dei sudtirolesi.
La questione era stata discussa lunedì nella direzione Svp. Anche se i vertici del partito si sono detti contrari all’iniziativa, i colonnelli hanno firmato lo stesso. «Ci hanno detto che non era il momento. Ma quando sarà il momento?» si domanda Maria Kuenzer una delle leader dei ribelli pusteresi in lotta con Kompatscher. Critico sulla vicenda anche Alessandro Urzì. «Appare un estremo e disperato tentativo di ottenere un riconoscimento da parte dei cugini di oltre Brennero».
Urzì Estremo tentativo per ottenere un po’ di attenzione