Gentile signora Sartori,
Lei ha evidenziato, giustamente, l’ultima scoperta che vede protagonista, con un ruolo strategico, il Trentino. Ma non è la sola, perché il comparto della ricerca provinciale si è già distinto non solo nel campo della medicina, ma ad esempio anche in quello della fisica. Nel recente annuncio del Nobel per la Fisica 2017 a Rainer Weiss, Kip Thorne e Barry Barish, è stata infatti menzionata la collaborazione Ligo-Virgo in cui Trento ha avuto un ruolo di primissimo piano nell’osservazione delle onde gravitazionali. Previste da Einstein nella teoria della relatività, le onde gravitazionali sono state osservate per la prima volta nel 2015 dall’antenna americana Ligo. In quella occasione il gruppo Trento-Padova — che per la nostra università vede coinvolto in prima linea il dipartimento di Fisica — giocò un ruolo fondamentale nell’intercettare il segnale. Questa, insomma, è la faccia migliore dell’autonomia, dove gli stanziamenti sono più che giustificati. Una risposta indiretta anche a chi non va oltre analisi superficiali e demagogiche. Si può fare di più? Sicuramente, soprattutto nella convinzione che investire in ricerca non è un lusso, ossia non sono soldi buttati al vento o tolti ad altri settori strategici come si sente ogni tanto in qualche strampalato ragionamento più da bar che da Consiglio provinciale. Come sempre, si tratta di darsi delle priorità: la ricerca, se fatta con giudizio e spiegata ai cittadini, è una di queste.