Le imprese pressano la Provincia «Semplificazione»
Confindustria, Consorzio Vignaioli e Cal in commissione
TRENTO Formazione, incentivi, semplificazione. Sono queste alcune delle richieste avanzate ieri nella prima commissione provinciale da Confindustria, Consorzio Vignaioli e Consiglio delle autonomie. Se in linea generale la manovra 2018 ha incassato pareri positivi, infatti, sono ancora diversi gli aspetti da migliorare. A mettere più puntini sulle “i” sono gli imprenditori che, oltre a dirsi preoccupati per l’aumento della spesa corrente, chiedono l’istituzione di una commissione ad hoc per la semplificazione amministrativa. A ciò su aggiunge la necessità di fare di più per le politiche del lavoro e della formazione con l’istituzione di una regia unica per l’occupazione giovanile. Inoltre, Confindustria, chiede l’eliminazione della soglia di 75mila euro di rendita catastale per l’accesso all’aliquota ridotta Imis e sul fronte del credito auspica la creazione di un unico consorzio fidi locale. Sul fronte infrastrutture, poi, propone l’attivazione di un tavolo permanente per il tunnel del Brennero aperto anche alle categorie economiche. E un messaggio le associazioni datoriali lo mandano anche ai sindacati: «esprimiamo forte perplessità di fronte alla presa di posizione unitaria sulle misure legate alla fiscalità delle imprese. Ricordiamo — scrivono in una nota — che una riduzione non è un regalo agli imprenditori, ma un alleggerimento della zavorra che pesa sulla competitività e che non è questo il momento delle contrapposizioni». Per i Vignaioli, invece, la Provincia dovrebbe attivare interventi di supporto alla nascita di nuove aziende che possano svolgere al proprio interno l’intero ciclo produttivo. E rimane fondamentale l’investimento in conoscenza, con un’attenzione speciale all’agricoltura biologica: il Consorzio, infatti, chiede maggiori premialità nei bandi per le aziende bio e specifici incentivi per chi si converte. Infine, il Consiglio delle autonome locali che ha sollecitato maggiore attenzione per garantire un riconoscimento del ruolo dell’organismo che ha spesso dovuto discutere di temi strategici in tempi ristretti, rendendo difficile un’adeguata partecipazione alle scelte.