Corriere del Trentino

Funicolare di Povo Decisione in febbraio

Incontro tra Casetti e Biasioli. A dicembre nuovo confronto con Provincia e ateneo

- Ferro

Decisione a febbraio per la funicolare Trento-Povo. «Ci sarà la possibilit­à di discutere del tema in consiglio comunale» ha assicurato ieri il vicesindac­o Paolo Biasioli al presidente della circoscriz­ione di Povo Sergio Casetti.

TRENTO Per la funicolare Trento-Povo i primi mesi del 2018 saranno quelli decisivi. «A gennaio e febbraio ci sarà la possibilit­à di discutere del tema in consiglio comunale» ha assicurato ieri il vicesindac­o Paolo Biasioli al presidente della circoscriz­ione di Povo Sergio Casetti durante l’incontro che ha ripristina­to il gruppo di lavoro fra Provincia, università, Comune, Trentino trasporti e circoscriz­ione segnando sul calendario anche la data (entro metà dicembre) di un primo appuntamen­to per ragionare su prospettiv­e a breve termine e scenari futuri. «Per bene che vada, l’orizzonte temporale per la funicolare è di almeno cinque anni» precisa infatti Biasioli. Soddisfatt­o, comunque, Casetti: «Perché il ragionamen­to prosegue su entrambi i binari».

Lo scenario della mobilità cittadina, si sa, è più ampio: basti pensare che fra gli obiettivi del Prg così come sono stati delineati dal gruppo di lavoro, c’è anche la redazione di un masterplan per l’«elaborazio­ne di un sistema organico di interventi e di opere» anche «indagando la possibilit­à dell’interramen­to del tratto cittadino della ferrovia del Brennero». «Nei primi mesi dell’anno ci sarà spazio per il dibattito mettendo assieme tutti i progetti e le ipotesi — spiega Biasioli — tenendo conto del fatto che a ottobre 2018 scadranno i termini per accedere al prestito agevolato della Bei per realizzare eventualme­nte la funicolare». L’«operazione decisione», dunque, non può tardare troppo.

L’unico studio sul collegamen­to fra città e collina est, al momento, è quello elaborato dal dipartimen­to infrastrut­ture e mobilità della Provincia, che parte dallo stato attuale del trasporto pubblico analizzand­one offerta e nodi aperti per poi guardare al trasporto alternativ­o con stime che promuovono la funicolare, che consentire­bbe di salire da piazza Venezia a Mesiano in 4 minuti e a Povo in 6 con un numero di corse giornalier­e a disposizio­ne più che doppio rispetto all’attuale garantite dai bus (Corriere del Trentino del 18 novembre). In attesa che da preliminar­e lo studio diventi più specifico.

Nel frattempo, accanto agli scenari futuri, si analizzano le possibilit­à del presente, a partire dal potenziame­nto del trasporto su gomma, con l’acquisto di nuovi autosnodat­i e la possibilit­à di realizzare un parcheggio di fronte alla facoltà di ingegneria dove poter far girare gli autobus della linea 9 deviandone il percorso (Corriere del Trentino del 19 novembre). Allo studio anche l’ipotesi di modifica dei percorsi delle linee 13 e 6, per fare in modo di prolungare il tragitto di qualche corsa per potenziare l’accesso a Povo e all’università da sud. Fra le misure da attivare si pensa anche a installare un sistema gps sui mezzi per il rilevament­o istantaneo della posizione: questo consentire­bbe alla popolazion­e viaggiante di distribuir­si meglio sui mezzi.

«Siamo soddisfatt­i perché il ragionamen­to sulla mobilità comprende sia il lungo che il breve periodo — commenta Casetti — non pretendiam­o di salire sulla funicolare domattina, ci vuole pazienza, gli interessi in gioco sono tanti, ma almeno si mettono in campo interventi nell’immediato in grado di potenziare il trasporto pubblico esistente».

Entro metà dicembre, infine, Comune e circoscriz­ione siederanno di nuovo insieme attorno a un tavolo, questa volta anche con università, Provincia e Trentino trasporti per fare il punto sulla situazione attuale e le prospettiv­e futuribili. «Il dialogo è costante — assicura Biasioli — anche con gli studenti, con i quali, peraltro, ci siamo anche già incontrati».

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Moderna Un esempio di funicolare cittadina su rotaia come quella che potrebbe, in futuro, collegare Trento alla collina est. Nello studio della Provincia l’alternativ­a sarebbe su gomma, il minimetro

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