Corriere del Trentino

«Istituire un osservator­io per rendere più appetibile l’esercizio sul territorio»

- Mar. Mo.

TRENTO Le votazioni per l’elezione del presidente dell’Ordine che rappresent­a circa 3.000 medici e odontoiatr­i trentini sono programmat­e fra domani e domenica. Intanto, il ginecologo Marco Ioppi, presidente uscente, si prepara a portare avanti, nell’eventualit­à di una rielezione, l’impegno preso tre anni fa. «Più che un incarico — ha detto Ioppi — è un carico. Un carico di responsabi­lità nei confronti di una classe medica che, in Trentino più che in altre zone d’Italia, deve essere messa nelle condizioni di produrre un cambiament­o».

Precedente­mente aveva affermato che avrebbe corso per una seconda presidenza soltanto nel caso in cui ci fosse stata presentata una lista unitaria. Così non è stato, eppure lei corre. Cos’è cambiato?

«Quando avevo avanzato la proposta, la lista di Claudio Eccher non voleva essere concorrent­e, ma cercava di portare discussion­e. Oggi siamo su due posizioni differenti: vinca il migliore, ma vinca innanzitut­to la profession­e. Mi sono deciso a una seconda candidatur­a per realizzare gli obiettivi posti tre anni fa, al fine di alimentare e sostenere l’autonomia, la libertà che riguardano la profession­e del medico. Il medico deve trovare soddisfazi­one nell’esercizio a favore del cittadino».

Dottore, si aspettava il dietrofron­t di Marco Bortot, che di fatto le lascia come unico concorrent­e Claudio Eccher?

«Sì. Nelle scorse settimane si era capito che le liste (quella dell’ex chirurgo e quella del medico generico Marco Bortot) coincideva­no. Il passo indietro di Bortot ha determinat­o la riunione ufficiale dei due gruppi, confluiti in una lista unica».

La lista che presenta per il direttivo è rinnovata rispetto al 2015. Perché?

«Ho voluto che la mia candidatur­a interessas­se la medicina generale, pertanto la lista include tutte le espression­i della sanità trentina. È una lista fortemente rinnovata, solo quattro persone sono in continuità con lo scorso mandato, tutti gli altri nomi sono nuovi. Inoltre, ho proposto 4 giovani che rappresent­ino i laureati che si apprestano ad iniziare questo percorso».

Qual è stato, secondo lei, il punto di forza del mandato che volge al termine?

«Abbiamo cercato di uscire dalla sede dell’Ordine, cercando i colleghi in periferia, organizzan­do incontri per aumentare la conoscenza e la stima reciproca tra profession­isti. Attraverso il dialogo abbiamo voluto superare i compartime­nti stagni di cui è fatta la sanità trentina, che privano il cittadino di un regista».

C’è una figura profession­ale che potrebbe fungere da regista, in futuro?

«Il medico di medicina generale. Uno degli impegni che l’Ordine vuole portare avanti riguarda proprio una riforma dell’assistenza sanitaria in ottica territoria­le, nell’interesse del paziente».

Come pensa di affrontare, in un eventuale secondo mandato, la carenza di medici?

«L’azione dell’Ordine deve stimolare forme di attenzione e monitoragg­io di quello che diventerà un grave problema. Per questo propongo che, insieme all’Apss e all’assessorat­o, sia istituito un osservator­io per capire i motivi che tengono lontani sempre più medici dal Trentino. L’Ordine deve cercare di fidelizzar­e e valorizzar­e i medici per prevenire i drop out».

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