LA CLINICA PRIVATA DI PINZOLO E IL PUP FIRMATO BRUNO KESSLER
Un pesce d’aprile anticipato, ho pensato dopo aver letto la notizia relativa alla realizzazione di una nuova clinica privata cardiologica a Pinzolo (Ccp, curioso l’acronimo). Dopo ho creduto a una delle solite «fake news», ma poi la stampa e le rassicurazioni fornite ai pochi «dissonanti» mi hanno fatto pensare che magari qualcosa di vero c’era. Intanto si giustifica il cambio di una delle poche zone verdi, prossime al centro di Pinzolo, in area per strutture sanitarie. L’amministrazione comunale si presta entusiasticamente all’iniziativa e il sindaco concede e garantisce «la massima disponibilità dell’amministrazione comunale», perché «questo progetto può serbare un grosso potenziale per Pinzolo». Se diamo ascolto alle parole dell’assessore provinciale all’urbanistica che si fa vanto di aver bloccato la proliferazione delle aree residenziali, portando in giro per il Trentino la commemorazione dei 50 anni del Pup come la «madonna pellegrina», c’è da credergli. Dimenticano, sia l’assessore sia il sindaco, che il Pup prevedeva gli altoporti in quota in tutto il Trentino per portare il turismo sulle vette, l’arcoporto di Arco, Fassalaurina, ma anche, come no, il blocco idrogeologico a Madonna di Campiglio (1971) che pare una barzelletta. Solo alcuni esempi emblematici tacendo degli scempi lungo l’asta dell’Adige. Ora ce lo ammantano come una sorta di «vangelo dell’urbanistica», il Pup di Bruno Kessler. Molti dimenticano i cambi di destinazione d’uso del territorio da hotel o residence a residenziale, operati negli anni 80/90 in Rendena; ma non solo, gli scempi dei cavatori, le strade in ogni dove, la proliferazione incontrollata di seconde case. Sull’operazione clinica privata, la provincia per bocca dell’assessore alla sanità dice che non ci sarà un euro di contributo. Come se compito precipuo dell’ente pubblico fosse «distribuire» risorse e non governare i processi e le dinamiche. Uniche voci fuori dal coro, quella del M5S (fa parte del gioco) con una circostanziata interrogazione e di Mario Cristofolini, medico riconosciuto e che un tempo avrebbe dovuto diventare assessore provinciale alla sanità, (dirottato invece alla presidenza del Consiglio) che invece non fa parte del gioco ed esperto lo è davvero. Subito rassicurato da una velina «aziendale». Eppure un progetto così dovrebbe far discutere e magari far sorgere qualche dubbio. Se un domani il dottor Karl Kronsteiner dirà: «Abbiamo cambiato idea, non ci sono più le condizioni», l’area diventerà residenziale a ridosso del centro storico di Pinzolo a due passi dalle piste, dal Parco, dalla val Genova, con la rendita fondiaria che come sempre decide e dispone le sorti del territorio.