Il campione mondiale Perrotta sprona i giovani a fare sport «Il calcio mi ha reso migliore»
In una terra che ha conosciuto tanti lati negativi dello sport, con grossi casi di doping tra Alex Schwazer e Daniel Taschler, c’è spazio anche per la parte pulita e sana della competizione.
«Storie di vita, storie di sport»: torna l’iniziativa promossa dall’associazione «La Strada – Der Weg» in collaborazione con la squadra calcistica G.S. Excelsior. Un incontro tenutosi ieri presso l’Auditorium Battisti dell’istituto «Einaudi»di Bolzano e pensato prevalentemente per gli studenti, per trattare il tema dello sport e il suo potenziale educativo e formativo, ma anche le sue contraddizioni e gli aspetti negativi. Con un ospite speciale: Simone Perrotta, ex calciatore professionista di Reggina, Bari, Chievo, Roma, campione del mondo nel 2006 e attuale responsabile del dipartimento junior dell’Associazione Italiana Calciatori.
«Grazie al calcio sono cresciuto come persona — ha detto Perrotta — ai ragazzi che incontro dico sempre di fare calcio, o in generale sport, non solo perché fa bene praticarlo, ma anche perché attraverso esso possono migliorare come persone. È un messaggio che vale sia per i ragazzi, sia per tutte quelle persone che entrano nel loro processo educativo e quindi allenatori, insegnanti e genitori: va creata una sinergia per tracciare un percorso di crescita».
Uno dei problemi del calcio italiano è quello delle aspettative, con i bambini che subiscono fin da piccoli la pressione delle famiglie: «Come dipartimento junior dell’Associazione italiana calciatori cerchiamo sempre di far capire agli adulti quanto sia importante mettere al centro il bambino — ha aggiunto il campione del mondo — le attività devono essere preparate pensando solo ed esclusivamente al loro bene: non tutti diventeranno calciatori, ma tutti diventeranno cittadini. Attraverso lo sport bisogna dar loro i valori che non valgono soltanto per il calcio o per qualsiasi altra attività sportiva, ma anche per la vita e per renderli dei cittadini migliori».
Non poteva mancare infine una valutazione sul difficile momento del calcio italiano, tra il mancato accesso ai mondiali, le critiche infuocate a Giampiero Ventura e le dimissioni dell’ormai ex presidente Figc, Carlo Tavecchio: «È un momento molto delicato — ha riflettuto Perrotta — i club sembrano andare meglio, ma la nazionale soffre terribilmente: abbiamo mancato i mondiali dopo 60 anni, ma possiamo prenderla come opportunità per crescere. Per tanti anni — ha chiosato il campione — ci siamo illusi che il calcio si potesse risollevare dalle ceneri di 2 mondiali andati male, adesso ripartiamo da zero e facciamo le cose come devono essere fatte».