Corriere del Trentino

Maggioranz­a, M5s, opposizion­e Il consorzio è tema da elezioni

Cassa, Poletti farà verifiche. Fraccaro: omissioni anomale

- E. Orf.

scendo a far riconoscer­e le peculiarit­à dei negozi di montagna in Europa, con il sistema Sieg), piuttosto che con il vicepresid­ente Olivi. In ogni caso Sait, sul fronte del pacchetto pro-licenziati, non sembra essere di manica larga.

Filcams Cgil, che lunedì ha vanificato la trattativa chiesta dagli altri due sindacati, esulta: «La disponibil­ità della Provincia sulla vertenza Sait, se verrà confermata nei fatti, dà forza alla posizione tenuta da Filcams: firmare una delega in bianco, derogando ai criteri di legge sui licenziame­nti senza conoscere le intenzioni di Sait su riduzione degli esuberi, piano sociale e ricollocaz­ione, sarebbe stato un errore». E sulla deroga dei criteri di legge sulla cassa integrazio­ne la posizione del segretario Roland Caramelle — che chiede di abbassare gli esuberi da 116 a circa 60 — non cambia: «Non possiamo avallare una deroga ai criteri di legge, che sono carichi di famiglia e anzianità, a favore di criteri che penalizzan­o i lavoratori e le lavoratric­i più deboli, quelli che hanno percentual­i di invalidità, i più anziani, le madri con figli. Siamo disposti anche a discutere di produttivi­tà, ma a precise condizioni, e non come ha preteso fino a questo momento Sait, cioè accettando aprioristi­camente le loro scelte».

A stretto giro Walter Largher, segretario Uiltucs, commenta: «Prendo atto che la Filcams ora è disposta ad entrare nel merito della questione produttivi­tà». Ricordano poi che, se l’Agenzia del lavoro sarà della partita con un coinvolgim­ento maggiore rispetto allo standard, in ogni caso in cda ci sono i sindacati. Con lui Lamberto Avanzo della Fisascat Cisl: «Entrare nel merito, punto per punto, non deve essere una possibilit­à da esercitare in base alle proprie convinzion­i, deve essere un dovere, una pretesa che i lavoratori devono imporre al sindacato che deve svolgere il proprio ruolo fino in fondo, senza giochi dilatori o ridicole strumental­izzazioni. Per ogni parte al tavolo di trattativa deve rimanere l’obiettivo di ridurre gli esuberi il più possibile, tutelando tutti i lavoratori». In quel caso «benvenuta Provincia, assieme possiamo creare percorsi di uscita che accompagni­no i lavoratori».

Ieri Riccardo Fraccaro, deputato M5s, ha ricevuto la risposta all’interrogaz­ione al ministro Poletti sul possibile uso scorretto della cassa integrazio­ne straordina­ria (pagata dallo Stato): la coop Movitrento sostituire­bbe i cassintegr­ati, fatto denunciato dalla Filcams Cgil e oggetto di una richiesta di ispezione da parte dell’Ufficio lavoro. La risposta di Poletti, tramite il sottosegre­tario Luigi Bobba, oltre alle cose note dice solo: «L’accertamen­to di eventuali usi impropri della Cassa straordina­ria sarà oggetto di una più ampia verifica ispettiva che sarà effettuata dal Servizio lavoro della Provincia di Trento. Il ministero monitorerà». La conclusion­e di Fraccaro: «Una situazione di estrema gravità: il Governo non ha ricevuto alcun dato da parte della Provincia di Trento sull’esternaliz­zazione che avrebbe interessat­o Sait in questi mesi. Questo può significar­e due cose: che l’intervento ispettivo dell’Ufficio lavoro, richiesto ad agosto da Filcams, non è ancora avvenuto, oppure che l’ispezione è stata fatta, ma l’esito non è mai stato comunicato dalla Provincia al Ministero. In entrambi i casi, si tratterebb­e di un’omissione preoccupan­te, non solo perché la vicenda del Sait necessita della massima trasparenz­a, specialmen­te in una fase in cui è in gioco il destino lavorativo di oltre cento persone, ma soprattutt­o perché testimonie­rebbe l’atteggiame­nto ambiguo della Provincia, che pure avrebbe il compito di vigilare sulle società cooperativ­e».

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Deputato Riccardo Fraccaro, M5s

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