Corriere del Trentino

Schuldt, maestria e vigore Intensi Bozhanov e Haydn

- Giancarlo Riccio

Ogni tanto — con buona pace di chi della musica prova a studiacchi­are solo la storia e non anche le emozioni e i sortilegi — un concerto può essere attraversa­to da parole come queste: «È fuggita l’estate\ più nulla rimane\ Si sta bene al sole\ Eppur questo non basta».

Parole sussurrate e cadenzate dagli archi dell’orchestra Haydn durante il concerto di Bolzano l’altra sera e di ieri a Trento. Si tratta di alcuni versi della compositri­ce Kaija Saariaho, autrice di Nymphea Reflection, operina sonora (con testo letto dagli stessi musicisti) struggente e inevitabil­mente inquieta. È stata la sorpresa (meglio dire: la conferma) più fervida di un programma che Clemens Schuldt ha diretto con maestria e vigore, articolato com’era tra Mozart con la Sinfonia n. 33 in si bemolle maggiore, K 319 e Beethoven con il sontuoso (e quasi “pop” nella sua accezione più alta e calligrafi­ca) Concerto per pianoforte e orchestra n. 5 in mi bemolle maggiore, op. 73 «Imperatore».

Una prova, quest’ultima, corroborat­a non solo da una Haydn sempre più aerea e rigorosa ma anche da Evgeni Bozhanov che della scuola pianistica russa (un complesso arcipelago aristocrat­ico) è ormai un vero e proprio alfiere. Serata dunque intensissi­ma, con molti battimano del pubblico bolzanino, numerosi e meritati.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy