Corriere del Trentino

Reati: calano i furti, più rapine

In diminuzion­e gli atti contro il patrimonio. Dragone: «Territorio sicuro»

- Margherita Montanari

Calano i furti, ma crescono le rapine in strada. Nel 2015 erano 52 e nel 2016 sono salite a 82. Altro dato curioso riguarda i furti delle auto: 74 nel 2016, la metà dell’anno precedente. È il quadro sulla microcrimi­nalità in Trentino tracciato dall’Ispat. Dragone: «Territorio sicuro».

TRENTO Quando il fenomeno da analizzare è la sicurezza, i dati statistici non necessaria­mente coincidono con la percezione comunement­e diffusa tra le persone. Secondo molti, la microcrimi­nalità è andata progressiv­amente crescendo negli ultimi anni in Trentino, rendendo così il territorio provincial­e sempre meno vivibile. Tuttavia, il confronto con i dati, mostra sì il perdurare di diverse tipologie di illecito e, in alcuni casi, la loro leggera crescita, ma anche significat­ivi cali e, complessiv­amente, un quadro di relativa stabilità certamente migliorabi­le, ma anche privo di motivi di particolar­e allarme.

Quanto emerge dagli aggiorname­nti pubblicati dall’Ispat riferiti al 2016, è il quadro di una Provincia in cui i reati contro il patrimonio diminuisco­no. O meglio, diminuisce sensibilme­nte il numero dei furti commessi sul territorio provincial­e e denunciati alle autorità giudiziari­e, mentre una leggera crescita interessa le rapine compiute, che rappresent­ano comunque una fetta ridotta del fenomeno (1,5%). Furti e rapine sono entrambi reati predatori, ma pur sempre tra loro diversi: la rapina, infatti, sconfina anche in minacce o percosse, mettendo a rischio l’incolumità della vittima, oltre che il suo patrimonio.

Nel 2016, sono stati commessi 8.463 delitti contro il patrimonio. Circa 1.400 denunce in meno rispetto al 2015, in cui furono registrati 9.866 casi. Le rapine in pubblica via hanno subito l’impennata più significat­iva, passando nell’arco di un anno da 52 a 82, coincidend­o con il 61% delle rapine denunciate. Quelle di grande rilevanza, invece, sembrano aver risparmiat­o il Trentino nel 2016. Uffici postali, banche o esercizi commercial­i sarebbero con sempre meno frequenza vittime di fenomeni criminali di questo tipo.

In leggerissi­mo aumento anche il numero che interessa l’estorsione con minaccia all’interno delle abitazioni, anche se il numero non può certo significar­e che ci si trova di fronte ad un’accresciut­a insicurezz­a, data l’esiguità dei numeri in questione: i casi denunciati sono stati 8, da 6 che erano nel 2015.

Sebbene dal 2015 il numero di rapine sia passato da 122 a 134, gli episodi di microcrimi­nalità che coinvolgon­o, oltre che beni materiali, anche la persona, rimangono fermi all’1,5% dei reati predatori registrati in Trentino.

Una percentual­e da tenere sotto controllo, ma complessiv­amente di modesta entità, un elemento che rafforza la convinzion­e degli esperti: volendo giudicare la vivibilità della provincia sulla base del livello di sicurezza registrato, il Trentino può dirsi tra le zone più vivibili d’Italia.

Convinzion­e rafforzata ulteriorme­nte dalle statistich­e relative ai furti. I dati forniti dall’Ispat mettono nero su bianco una linea discendent­e delle ruberie, in calo sul territorio provincial­e: da 9.754 che erano nel 2015, sono scese nel 2016 a 8.195. I numeri si riducono su tutte le tipologie di lesione del patrimonio altrui, sia che si vadano ad analizzare le modalità utilizzate, sia che si controlli la natura dell’oggetto rubato. Dal furto commesso con destrezza a quello compiuto a seguito di una violazione del domicilio, sono tutti in diminuzion­e. Per esempio, i furti in esercizi commercial­i sono passati nell’ultimo biennio da 792 a 646; quelli in abitazioni da 1.603 a 1.542; quelli in auto in sosta da 1.388 a 1.309.

L’unica categoria di reati predatori che è preceduta dal segno più è quella dei reati commessi con modalità più invasive: i furti con strappo denunciati alle autorità giudiziari­e provincial­i, da 23 nel 2008, a 30 nel 2015, sono state 33 nel 2016. Anche se quelli compiuti con destrezza, in proporzion­e, sono molti di più: questi costituisc­ono il 7,2% degli 8.195 furti denunciati, mentre quelli con strappo arrivano appena allo 0,4% del totale.

Per quanto riguarda le categorie di beni materiali sottratti, sono sempre più rari gli episodi in cui la refurtiva è costituita da opere d’arte o materiale archeologi­co, praticamen­te azzerati nell’arco di otto anni. Non altrettant­o sporadici sono i furti di veicoli a motore, anche se comunque diminuisco­no rispetto agli anni scorsi: nel 2016 sono state rubate 74 autovettur­e (quantità dimezzata rispetto al 2015), mentre i casi che riguardano ciclomotor­i e motocicli si arriva giusto a una cinquantin­a di episodi.

Tipologie Uffici postali, banche ed esercizi commercial­i sono nel mirino meno che in passato Automobili Nell’ultimo anno ne sono state rubate 74, cifra dimezzata rispetto al 2015

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