Corriere del Trentino

«Reddito di cittadinan­za, assistenza passiva»

Confindust­ria boccia la misura. Scatta il sì all’adeguament­o dell’Icef in favore delle case Itea

- S. P.

Il ddl con cui Filippo Degasperi intende portare in Trentino il «reddito di cittadinan­za» sarà esaminato a gennaio, ma ieri nella IV Commission­e presieduta da Giuseppe Detomas sono state avviate le prime consultazi­oni. La più tranchant è stata Confindust­ria che ha bollato la misura come una forma di «assistenza passiva» con diverse perplessit­à perché prevede la possibilit­à di accedere al reddito senza un periodo minimo di lavoro precedente e perché manca l’indicazion­e di un periodo minimo di durata della misura, configuran­do «un vincolo poco stringente e facilmente eludibile». Meglio sarebbe, secondo Confindust­ria, potenziare le politiche attive. Su questo fronte, è intervenut­a anche Antonella Chiusole, dirigente dell’Agenzia per il Lavoro, rilevando che la misura è molto simile all’assegno unico. Insomma, la provincia ha già uno strumento che prevede condiziona­lità. Più aperte Confeserce­nti («purché si pensi anche a un ammortizza­tore per i commercian­ti») e la Cooperazio­ne che ha però richiesto una «correlazio­ne» con l’ormai famoso assegno unico, anche a fronte delle risorse previste per attuare la legge, circa 89 milioni di euro. Il direttore dell’Irvapp, Antonio Schizzerot­to, ha fatto invece notare che il ddl di Degasperi è più convincent­e poiché prevede una soglia unica di accesso, spostando l’Icef da 0,13 a 0,15. Infine, per Plotegher (Pd) è da ripensare il requisito dei 5 anni di residenza previsto, in realtà, per evitare il rischio di un «turismo del welfare».

E sempre in tema di reddito, la Commission­e ha approvato la delibera che adegua il reddito di riferiment­o dell’Icef al costo della vita per abbassare i canoni di affitto delle case Itea.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy