L’invito di Mazza «Commercialisti, aggreghiamoci»
Il presidente Mazza in assemblea: «Il professionista non può più essere un tuttologo»
Il presidente dei Commercialisti, Pasquale Mazza, invita i colleghi a pensare a forme di aggregazione degli studi, per specializzarsi e per fare economie di scala.
TRENTO La vera sfida per i commercialisti del futuro saranno le aggregazioni. Ne è convinto il presidente Pasquale Mazza, che ha portato il tema in assemblea nei giorni scorsi: «La necessità di specializzarsi non consente più al professionista di essere un tuttologo. Inoltre sempre di più dobbiamo attuare economie di scala. Puntiamo ad incentivare le Srl tra professionisti, che hanno bisogno anche di un trattamento fiscale diverso».
Uno dei temi più di attualità è la «fatturazione elettronica» che entrerà in vigore per tutti dal primo gennaio 2019 e comporterà un cambiamento importante per i professionisti. «Per la categoria si tratta di un cambiamento prima mentale che organizzativo», dichiara il presidente. «Abbiamo fatto partire alcuni corsi specifici con il collega novarese Robert Braga, componente a livello nazionale della commissione It, per attrezzarci ad affrontare la questione».
Anche il tema della specializzazione è di interesse. «Dopo un primo tentativo di approvazione con il D.L. Fiscale, pare che l’emendamento non sia stato approvato anche nella Legge di Bilancio 2018 — precisa Mazza — la norma dovrebbe prevedere la possibilità di affiancare la specializzazione alla professione, per esempio dottore commercialista specialista in procedure concorsuali». La sala non ha nascosto qualche scetticismo per un una novità che assomiglia più ad un’operazione di marketing che sostanziale: la specializzazione non comporterà esclusive o riserve.
Le due questioni sono segnali dei cambiamenti che i Commercialisti dovranno affrontare nei prossimi tempi. «La gestione contabile e fiscale dovremo farla in modo diverso, è cambiato il mondo. L’innovazione digitale avanza. D’altro canto però l’intervento di un consulente serve sempre. Anche nelle dichiarazioni del 730 precompilati qualche errorino lo si trova ancora e la completezza non c’è mai — osserva Mazza —. Ciò non toglie che siamo difronte a un cambiamento importante. Per questo le aggregazioni sono un passo importante, se non altro perché gli adeguamenti tecnologici affrontati in squadra sono più affrontabili». Ad oggi i commercialisti sono quasi 700 fra Trento e Rovereto, «strutturarsi in squadre più complesse è decisivo: pochi dei nostri clienti sono inclini a rivolgersi a più di un professionista, ma al giorno d’oggi non possiamo più essere tuttologi, ne va della qualità». Una dimensione adatta per un’aggregazione potrebbe essere un pool con 15-20 persone, fra professionisti e operativi. «Ma la momento non ci sono tante realtà di questo tipo — prosegue il presidente —. Ci sono più che altro organizzazioni in cui il dominus è a capo di un team di collaboratori. Forse anche per ragioni fiscali. Per far crescere le Srl tra professionisti (Tp) bisognerebbe che la tassazione non fosse imposta come per le imprese, ma come per i professionisti, per cui si pagano le tasse solo su quanto realmente incassato. Sarebbe uno stimolo importante una diversa posizione da parte dell’Agenzia delle entrate».
Gli altri stimoli possono derivare dalla Cassa di previdenza dell’Ordine, che interviene anche sull’assistenza e può incentivare il formarsi di squadre fra professionisti. «Di sicuro con l’Ordine ci rivolgeremo anche alla Provincia, per vedere di farci riconoscere qualche forma di incentivo all’aggregazione» chiude Mazza.