Corriere del Trentino

«Strategia blockfrei? Superata dai fatti»

Zeller avverte Achammer: di localismo si può anche morire, Pd e Forza Italia governeran­no insieme Centrali idroelettr­iche, A22 e antimafia: il senatore Svp svela le trattative a margine della finanziari­a

- Marco Angelucci

BOLZANO Nella finanziari­a che regala le centrali idroelettr­iche alla Provincia c’è il suo zampino. Come in tutti i provvedime­nti presi da questo governo quando si tratta di Alto Adige. In 22 anni n Parlamento, Karl Zeller si è guadagnato l’autorevole­zza per poter parlare senza peli sulla lunga. E al suo Obmann Philipp Achammer dice chiarament­e che la scelta blockfrei è sbagliata. E chi prenderà il suo posto da un consiglio: «Non occuparsi solo di Alto Adige».

Senatore, in questa finanziari­a c’è una chiara impronta zelleriana...

«Sono in Parlamento da qualche anno. Qualcosa ho imparato. Comunque ho portato 22 emendament­i, tutti sono stati approvati. I 300 milioni di avanzo, le centrali, la concession­e per A22. Era l’ultima finanziari­a per me, quindi ho dato tutto quello che avevo. Poi Tonini, da presidente della commission­e bilancio, ci ha dato un grande aiuto».

Notti bianche in commission­e?

«Ho dormito in media tre ore. Siamo stati ogni notte fino alle 5 del mattino a discutere. Il nostro è un lavoro stressante, non lo possono fare tutti».

Il momento più difficile?

«Poco prima del mio intervento in aula mi hanno informato che la Ragioneria non aveva messo il bollino sull’emendament­o per le centrali e che sarebbe stato ripresenta­to alla Camera. C’erano 60 tecnici ministeria­li e per la maggioranz­a eravamo in tre. Noi autonomist­i, l’Ncd e il Pd. Stavo quasi svenendo, ma alla fine il bollino è arrivato. Meno male, avevamo già fatto i comunicati stampa».

Ha fatto diventare Bolzano una città disagiata per i consiglier­i di Stato...

«Le provocazio­ni grilline mi lasciano indifferen­te. Bastano due frasi per zittirli perché non sono preparati. Ribaltiamo la domanda: è giusto che un consiglier­e di Stato prenda meno di un giudice del Tar quando il consiglio di Stato rivede le sentenze del Tar? Stesso discorso per l’avvocatura: perché l’avvocato dello Stato dovrebbe guadagnare meno di quelli di Provincia e Comune?».

C’è la sua firma pure sulla questione contadini-antimafia...

«Abbiamo fatto togliere l’obbligo antimafia per i piccoli contadini. Non possiamo considerar­li tutti mafiosi e riempirli di burocrazia».

Mentre lei trattava a Roma , a Bolzano l’Svp si dichiarava blockfrei. Che è successo?

«Non ero al partito e non saprei dire. Ho avuto da fare in Parlamento, ultimament­e».

Però disapprova?

«Diciamo che questa presa di posizione non ci ha aiutato nelle trattative a Roma».

Lei è vice Obmann della Svp. Chiederà di mettere in discussion­e questa scelta?

«Mettiamola così. Bisogna valutare attentamen­te i pro e i contro e sono convinto che il nostro partito sia estremamen­te pragmatico e saprà decidere di conseguenz­a».

Ma ha senso legarsi a Renzi se quando il centrodest­ra rischia di vincere le elezioni e non c’è alcun premio di maggioranz­a?

«Non ha senso dichiarars­i fuori da blocchi. È un concetto superato. Poteva andare bene quando c’era il bipolarism­o, ma ora in Italia di blocchi ce ne sono tre. Due, ovvero il Pd e Forza Italia, potrebbero governare insieme. Che senso ha tirarsi fuori».

Chi critica l’accordo con il Pd dice che l’Svp deve occuparsi solo di Alto Adige. Non è questa la sua missione?

«Avere lo sguardo che si ferma a Salorno può diventare una malattia. E di localismo si può anche morire. Io in Parlamento mi occupo di tutto, è così che si ottiene credibilit­à. Sono intervenut­o sul fisco, sulla riforma costituzio­nale. Non possiamo limitarci a chiedere cose per l’Alto Adige. Se non ce ne rendiamo conto rischiamo un risveglio amaro».

Strappare concession­i però le riesce piuttosto bene...

«Perché c’è la fiducia. Spesso le soluzioni proposte dal gruppo per le Autonomie vengono fatte proprie da tutta la maggioranz­a perché sono di buon senso. É così siamo diventati una componente importante della maggioranz­a. Ci hanno raggiunto i rappresent­anti degli italiani all’estero, gli ex capi di stato e tutte le forze autonomist­e. A marzo uscirà il mio libro sulla storia del gruppo per le autonomie. Dalla fondazione, avvenuto nel 2001 ad opera di Helga Thaler Ausserhofe­r, fino a oggi».

Proclamars­i fuori dai blocchi proprio ora non ha aiutato le trattative Questa, per me, era l’ultima legge di stabilità: ho dato il massimo

 ??  ?? Patti chiari Il presidente Kompatsche­r con Renzi
Patti chiari Il presidente Kompatsche­r con Renzi
 ??  ?? Esperienza Il senatore Svp Karl Zeller, presidente del gruppo per le Autonomie
Esperienza Il senatore Svp Karl Zeller, presidente del gruppo per le Autonomie

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