Fracalossi: «Ccb, tutti siamo in discussione»
Incontro al Palarotari con 800 collaboratori. Sartori: «Gruppo, legittimo orgoglio»
TRENTO Quasi 800 collaboratori ieri al Palarotari di Mezzocorona per l’incontro di Cassa centrale banca in previsione della trasformazione in gruppo nazionale.
«Tutti ci dobbiamo sentire messi in discussione, consapevoli che la trasformazione che ci apprestiamo a vivere porterà nuove opportunità di arricchimento, di crescita e di soddisfazioni professionali» ha esordito il presidente di Ccb Giorgio Fracalossi. «Il nostro Gruppo gioca e giocherà un ruolo importante. Vogliamo affrontare da protagonisti questa sfida per non perdere il treno della riforma, pur rimanendo fedeli alla nostra identità». L’assestamento definitivo del perimetro del gruppo e l’aumento del capitale sociale a quota 1,26 miliardi sono gli obiettivi più importanti degli ultimi mesi. Al primo dicembre sono 99 le Bcc, Rurali e Raiffeisen aderenti, un numero destinato ancora a scendere per effetto delle fusioni in atto. Non calano invece le masse. Forte di una struttura operativa di circa 11.100 collaboratori, 1570 filiali, una raccolta di 74,5 miliardi di euro e impieghi per oltre 47, Ccb si collocherà fra il settimo e ottavo posto fra i gruppi bancari italiani.
«Affrontiamo il futuro che ci aspetta con un legittimo sentimento di orgoglio — ha concluso il direttore generale Mario Sartori —. Non mancheranno certo le difficoltà, ma abbiamo dalla nostra i numeri, la voglia, la professionalità, la determinazione che ci consentiranno di affrontarle vincenti. Con il 7 dicembre chiuderemo l’aumento di capitale. Superare la soglia di un miliardo è un risultato che forse solo un anno fa sembrava quasi inarrivabile. Non dobbiamo mai dimenticare che la nostra sfida è riuscire a restare ancorati alle nostre radici che sono fatte di legame con il territorio, attenzione alla persone. Alcuni valori di riferimento devono rimanere fondanti: solidarietà cultura del fare evolvendo all’interno di un Gruppo Bancario moderno competitivo».