Lazareva a Merano Le lingue in note
Giornate russe, il 19 c’è il concerto
Quando sarà a Merano il 19 dicembre, protagonista nella Sala civica di una delle serate principali delle Giornate russe meranesi, non si limiterà a cantare. Oksana Lazareva, contralto (ma non solo), siberiana ma innamorata dell’Alto Adige tanto da aver sposato un musicista bolzanino, è reduce da recenti successi canori nella sua Russia. E ora sta preparando la intensa serata meranese.
Lazareva, c’è già molta attesa per il suo recital. A quale compositore lo dedicherà?
«A Rachmaninov, che amo molto. Alcune sue composizioni saranno intervallate con un mio testo, che proporrò come voce recitante: vita, carattere e piccoli segreti del musicista».
E testo in italiano oppure nella sua madrelingua russa?
«Il testo l’ho scritto in italiano. Ma ci aspettiamo anche, graditissimi, ospiti russi. E dunque alcuni Fragmente saranno in lingua russa. La maggior parte recitativa sarà comunque in italiano».
Chi la accompagnerà al pianoforte?
«Il maestro Corrado Ruzza, che è anche docente a Riva del Garda del conservatorio. No, non ci sarà mio marito che pure è un musicista valentissimo…».
La sua arte, madame Oksana, si poggia sulla voce. Conoscere tante lingue e cantare in tante altre la aiuta nel suo lavoro musicale e vocale?
«Sicuramente. La musica è già una lingua. Che ci permette di comunicare in tutto il mondo perché è chiara per tutti. Poi, il testo ci offre la possibilità di arrivare direttamente al cuore. Io mi diverto a cantare in lingue diverse: ognuna ha una sua fonetica e nel canto esistono anche metodi differenti per esprimere una lingua o l’altra».
Lei è mezzosoprano e contralto.
«Io sono un mezzosoprano nel repertorio operistico classico. In quello barocco o liederistico adotto una voce di contralto».
E lei è anche regista, crea spettacoli.
«Sì. Una passione nata a Mosca, prima ancora che frequentassi il conservatorio. Sono stata allieva di un grande regista del teatro Bolshoi».
È meglio il clima della sua città natale Tomsk o quello di Bolzano, dove risiede?
«Sono ottimi entrambi. Io amo la mia piccola città siberiana, la più antica della regione. Ha un cielo azzurrissimo anche d’inverno. Bolzano? La amo allo stesso modo di Tomsk».