Corriere del Trentino

Le donne dem «Liberi e uguali Un partito al maschile»

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TRENTO A pochi giorni dall’ok in consiglio provincial­e alla doppia preferenza di genere, tra le dirigenti Pd di Trento non passa inosservat­a la foto tutta al maschile dei leader di «Liberi e uguali», all’assemblea fondativa. Un tema sollevat0 a livello nazionale dalla senatrice Francesca Puglisi e raccolto nel territorio da Lucia Maestri. «Non posso pensare - dice la consiglier­a provincial­e - che in quella formazione non esistano donne autorevoli. Quell’immagine non comunica l’apertura di genere che è parte della cultura della sinistra». Con una chiosa. «Nella composizio­ne delle liste prosegue - vi sarà comunque un primo passo nel riconoscim­ento delle donne, visto che la legge elettorale impone equilibrio nella rappresent­anza». Sara Ferrari spera in un recupero. «Conto si tratti di un errore di comunicazi­one - sottolinea l’assessora provincial­e all’università anche perché avevo molto apprezzato le parole di Pietro Grasso quando, da presidente del Senato, era intervenut­o nella giornata internazio­nale contro la violenza sulle donne». Per Ferrari, in ogni modo, a sinistra c’è necessità di rinnovare una sensibilit­à di genere. «Nel nome LIberi e uguali - sostiene - c’è un richiamo al maschile come termine rappresent­ativo di tutte e tutti. C’è, invece, un potenziale di innovazion­e, di cui le donne sono portatrici, ancora largamente inespresso». L’assessore, comunque, auspica che il Pd possa ricostruir­e un dialogo con la formazione di sinistra. «Confido si possa trovare una sintesi - conclude credo che chi chiude al confronto si assume la responsabi­lità di una possibile affermazio­ne delle destre».

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