Troppi sfratti, Uil preoccupata «Affitti cari»
Allarme di Alotti (Uil): «Morosità cresciuta del 70%, affitti troppo cari»
TRENTO Rilancio dell’edilizia pubblica e piani di housing ad affitto calmierato, da sostenere con appositi fondi di garanzia, integrando, anche nel privato, le proposte già offerte a canone sociale. E’ la proposta lanciata dalla Uil del Trentino, che chiede alla Provincia un intervento urgente per contenere il problema della morosità degli inquilini Itea. Richieste che vengono supportate dagli elementi raccolti nel rapporto annuale del dipartimento politiche abitative del sindacato, costruito a partire da dati forniti dal ministero dell’Interno ed elaborati dall’ufficio centrale di statistica. «Sarebbero ben 1086 gli inquilini morosi — osserva il segretario generale Walter Alotti — cioè quelli che non hanno pagato almeno tre mensilità. A questi vanno aggiunti quelli che sono in ritardo sul pagamento delle spese condominiali, con somme spesso accumulate negli anni». Arlotti legge con preoccupazione i dati sulle procedure di sfratto avviate da Itea: «Sarebbero 1.828 dal 2012 di cui 97 effettivamente eseguiti». E la situazione sarebbe resa ancora più complessa dall’andamento del mercato privato, dove gli affitti richiesti dai proprietari sarebbero spesso non sostenibili. «Nella nostra provincia — riprende il numero uno della Uil del Trentino — il costo medio delle locazioni è superiore alla media nazionale. Il risultato è che nel 2016 sono stati registrati ben 128 sfratti eseguiti su 323 provvedimenti richiesti, nel 93% dei casi per morosità e con un incremento complessivo del 70% rispetto al 2015. La percentuale maggiore d’Italia, eccezion fatta per Oristano e Nuoro». Un risultato che, a livello regionale, pone Trento in una condizione di svantaggio rispetto a Bolzano. «Lì la situazione è sicuramente migliore — continua — risulta stabile il numero di richieste: 271 nel 2016 , con una riduzione dello 0,37% sul 2015, di cui 99 effettivamente eseguite». Per questo, appunto, viene chiesto alla Provincia di rafforzare le misure a sostegno degli inquilini in difficoltà. «Nella legge di bilancio — osserva ancora Alotti — la giunta ha accolto la richiesta posta unitariamente dai sindacati di estendere la platea dei beneficiari dell’integrazione del canone». Un primo passo che, auspica il dirigente sindacale, dovrà essere seguito da interventi ulteriori. «Il lancio di piani di housing territoriale potrà portare a realizzare alloggi a canone moderato. Inoltre il ricorso a fondi di garanzia potrebbe agevolare l’incontro tra domanda e offerta. Tanti gli alloggi sfitti, ma anche le difficoltà per i piccoli proprietari che, proprio per timore delle morosità, talvolta rinunciano ad affittare le proprietà» conclude Alotti.