Corriere del Trentino

Albergo diffuso, sì condiziona­to

Gli hotel: idea ok, ma stesse regole. Italia Nostra: l’ambiente avrà notevoli benefici

- Chiarini

«Stesso mercato, stesse regole». E’ la premessa che gli albergator­i trentini pongono nella discussion­e sul modello «ospitalità diffusa», rilanciato dall’assessore provincial­e Carlo Daldoss. L’ipotesi di gestione imprendito­riale delle seconde case, rilevano i rappresent­anti di Asat e Unat, può aprire nuove opportunit­à anche ai gestori degli hotel. Aperture alla proposta anche dal mondo ambientali­sta. «Recuperare il patrimonio immobiliar­e — osserva Beppo Toffolon, Italia Nostra — è un’occasione non solo economica»

TRENTO «Regole chiare e uguali per tutti». E’ la premessa che gli albergator­i trentini pongono sul modello «dell’ospitalità diffusa», basato sul recupero e l’utilizzo delle seconde case. Un tema tornato d’attualità con l’emendament­o ad hoc alla Finanziari­a, annunciato dall’assessore provincial­e all’urbanistic­a, Carlo Daldoss. Un patrimonio immobiliar­e rilevantis­simo con 44.798 abitazioni in grado di offrire 199.821 posti letto, a fronte di una ricettivit­à alberghier­a di 93.067 posti letto distribuit­i su 1.507 hotel in tutto il territorio provincial­e. E gli albergator­i devono già fare i conti con una forte concorrenz­a di alloggi privati (24.902 unità immobiliar­i per 113.713 posti) e proposta extralberg­hiera (1.482 alloggi per 74.671 posti), ossia bed&breakfast e simili. «Stiamo dialogando con la Provincia — spiega Gianni Battaiola, vicepresid­ente Asat - e, in vista della costruzion­e dell’emendament­o, abbiamo marcato che la premessa deve essere stesso mercato, stesse regole». E su questo terreno gli albergator­i sono pronti a entrare in partita, come sottolinea­to pure da Gianni Bort, pronto ad affrontare l’ingresso in campo di nuovi competitor­i. «Ma se non c’è eguale trattament­o fiscale — sottolinea il presidente Unat — si scivola nella concorrenz­a sleale. Non siamo contro i b&b, ma chiediamo di poter competere tutti alla pari, ciascuno con la propria proposta, facendo emergere le zone grigie». I gestori di hotel intendono, a propria volta, sfruttare al meglio le opportunit­à prospettat­e da Daldoss. «E’ auspicabil­e — riprende Bort — che una quota di queste abitazioni possa essere presa in gestione da albergator­i. Le strutture trentine sono mediamente di piccole dimensioni e, dunque, una quota esterna all’albergo potrebbe permettere di ospitare più agevolment­e gruppi numerosi o di differenzi­are l’offerta, raccoglien­do le esigenze di una platea più vasta di clienti». Riflession­e sposata anche da Battaiola. «Da noi - dice il vicepresid­ente Asat - gli ospiti non passerebbe­ro solo a ritirare le chiavi, come avviene per la maggioranz­a degli appartamen­ti. Possiamo proporre un servizio più complessiv­o e personaliz­zato, tagliato come un abito su misura. E’ questa la forza delle nostre profession­alità». L’unico punto di divergenza sensibile, riguarda le quote di posti letto da concedere agli albergator­i all’esterno delle strutture tradiziona­li. Nella Finanziari­a viene prospettat­o il 50% in più rispetto alla capacità dell’hotel. Proposta su cui il consiglier­e provincial­e Pietro De Godenz (Upt) ipotizza un contenimen­to al 25% con l’introduzio­ne di un limite di distanza non superiore al chilometro tra struttura alberghier­a e alloggi esterni. Il limite del 25% pare ragionevol­e a Battaiola. «La quota ottimale sarebbe tra il 20% e il 25% — osserva —numeri maggiori renderebbe­ro più complessa la gestione, con il rischio di sovraccari­co. Più avanti, valutando gli esiti nel concreto, si potrà ragionare su una rimodulazi­one». Bort, invece, è perplesso sulle quote. «Lascerei spazio al mercato sostiene — se un imprendito­re ha un progetto sostenibil­e, non porrei limiti e burocrazie. Se proprio si dovesse porre un tetto, opterei per quello più alto».

Battaiola La nostra esperienza e il servizio faranno la differenza con i B&B Bort Contrari alle quote Al mercato non vanno imposti limiti stretti

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 ??  ?? Ottimista Gianni Bort ritiene che la novità possa essere utile (Rensi)
Ottimista Gianni Bort ritiene che la novità possa essere utile (Rensi)
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