Corriere del Trentino

UN ANTIDOTO ALLA SOLITUDINE

- Di Giovanni Pascuzzi

In piazza Duomo, a Trento, è stata allestita una riproduzio­ne della Natività a grandezza naturale. Al centro della scena, a vegliare sul Bimbo, c’è Maria di Nazareth. Maria è un vero cardine per la religione cristiana. Non a caso alla sua persona sono legati alcuni dogmi: la verginità necessaria per fondare la natura divina di Gesù; la maternità divina perché Dio nasce da una donna nello stesso modo di tutti gli altri essere umani; l’immacolata concezione perché Maria è immune dal peccato originale; l’Assunzione in cielo.

In un libro di recente edito dal Mulino, dal titolo «Maria di Nazareth. Storia, tradizioni, dogmi», la studiosa Adriana Valerio ricostruis­ce la parabola umana e l’indiscusso successo di questa figura. Maria di Nazareth è adorata dai cristiani d’oriente e occidente. A lei sono dedicati molti santuari e un’imponente iconografi­a. È un ponte tra culture se è vero che il Corano le riserva l’intera Sura XIX e che santuari mariani esistono in molti Paesi di area musulmana.

Maria di Nazareth ha accompagna­to la storia della spirituali­tà occidental­e, è stata usata dai potenti come simbolo dell’ortodossia romana (intere nazioni sono state consacrate alla Vergine), a lei molti si sono totalmente affidati (si rammenti il «Totus Tuus» di Giovanni Paolo II). Anche il femminismo ha dovuto occuparsen­e: Maria è modello di oppression­e o di liberazion­e? Adriana Valerio suggerisce l’ipotesi che una simile figura risponda al bisogno profondo di essere accolti, nutriti e protetti.

Essere accolti comporta molte cose: venire accettati per quello che si è, riscuotere approvazio­ne per quello che si fa, entrare a fare parte della comunità, trovare conforto nel momento del disagio, ricevere sostegno nell’azione, sentirsi al sicuro perché curati e accompagna­ti.

Il Natale è un momento propizio per mettere a fuoco gli interrogat­ivi che nascono dalla nostra essenza più intima. La fede, per molti, è proprio la risposta a quelle domande. Ma gli interrogat­ivi sulla ricerca di senso non hanno mai e per nessuno un approdo definitivo. La scena della Natività ricostruit­a in piazza Duomo ha la funzione di riproporre a tutti i quesiti di fondo della nostra esistenza.

La centralità di Maria, nel suo simboleggi­are l’accoglienz­a, è l’antidoto alla solitudine e all’isolamento di chi è accolto ma anche di chi accoglie: una risposta possibile alla povertà materiale e del pensiero.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy