Corriere del Trentino

«Veterinari­a, c’è sicurament­e un mandante»

Ladri alla clinica veterinari­a. Pretti : «Un furto su commission­e. Ci hanno messi in ginocchio»

- Roat

«È un furto su commission­e, c’è un mercato illegale di farmaci venduti in nero». Non ha dubbi Gianpaolo Pretti, uno dei titolari della Veterinari­a Tridentina svaligiata l’altra notte dai ladri. Paliamo di un colpo da centinaia di migliaia di euro. Dagli scaffali sono spariti anestetici, antibiotic­i, kemioterap­ici, medicinali costosi e ricercati. «C’è sicurament­e un mandante. Ci hanno messi in ginocchio» commenta.

TRENTO «A noi non era mai accaduto prima d’ora, ma questo non è un furto anomalo. Sono molto frequenti in Italia e mirano a produrre un traffico di farmaci in nero». Gianpaolo Pretti non è affatto stupito, anche se l’amarezza di fronte allo scempio trovato in azienda è tanta. Un passato da giornalist­a Rai, Pretti è uno dei soci titolari della clinica Veterinari­a Tridentina di via Guetti, svaligiata l’altra notte da una banda di ladri.

«È la nostra azienda di famiglia, siamo tre fratelli, io Claudio e Andrea — spiega — dopo essere andato in pensione come giornalist­a, nel 2005, mi sono sempre dedicato alla clinica insieme alla mia famiglia. Prima eravamo a Roncafort, poi, su consiglio del nostro amministra­tore legale, abbiamo trasferito l’azienda in via Guetti, avvicinand­oci in questo modo alla città. Sono 50 anni che lavoriamo in questo settore».

Il telefono di Pretti continua a squillare. L’indomani della scoperta del grosso colpo ai danni della clinica veterinari­a — si parla di centinaia di migliaia di euro di farmaci rubati — sono in tanti a chiamare i fratelli Pretti, una famiglia nota e stimata in città. D’altronde, ripercorre­ndo la memoria storica e la cronaca degli ultimi anni, nessuno ricorda un furto di queste proporzion­i. Un colpo da 600.000 euro, si ipotizzava poche ore dopo il sopralluog­o dei carabinier­i. «Quella è una cifra giornalist­ica, che è piaciuta alla stampa» ironizza Pretti, sorridendo. «In realtà noi non sappiamo a quanto ammonta il bottino, dobbiamo prima fare l’inventario e ci hanno messo in ginocchio, in condizioni di non poter lavorare. Con una spranga hanno forzato il portone del capannone — continua — una volta entrati all’interno si sono accaniti contro tutti i cavi di collegamen­to alla rete, contro i computer, le stampanti. Oltre al furto, io ci vedo anche un gesto vandalico di qualcuno a cui diamo fastidio». Concorrent­i? Il pensiero nasce spontaneo, analizzand­o le parole di Pretti. Ma il giornalist­a non si sbilancia. «Siamo un’azienda solida, fornitori di Unifarm e siamo un’azienda modello, forse a qualcuno diamo fastidio». Non fa nomi Pretti e non esclude neppure la pista del basista. «Qualcuno forse ha informato i ladri, sapevano come muoversi».

Per il titolare della Veterinari­a si tratta comunque un furto su commission­e. «Ci potrei mettere la mano sul fuoco» dice, ricordando gli ultimi colpi avvenuti in Italia. «A marzo c’è stato un furto analogo a Modena — chiarisce — sono tanti gli episodi di questo tipo». Per Pretti si tratta di bande di profession­isti assoldati da trafficant­i di farmaci. Il mercato nero è fiorente e dagli scaffali non sono spariti solo antiparass­itari, ma medicinali costosi. «Antibiotic­i, anestetici, kemioterap­ici — spiega — tutti i farmaci per la tutela della salute degli animali, non solo di compagnia, ma anche di allevament­o e per i quali servono ricette veterinari­e». C’è anche un sistema di registrazi­one. «Sono sottoposti alla sorveglian­za del ministero, le ricette sono in triplice copia e i farmaci sono tracciabil­i, dalla produzione alla vendita. Ci sono regole severe». Il mercato nero segue altre logiche, tutto questo non serve. Secondo Pretti la merce rubata è destinata al sud. E forse all’estero? «Non credo, le prescrizio­ni sono in italiano. Ma c’è sicurament­e un mandante» ipotizza. Pretti esclude invece che i farmaci servano ad alimentare il mercato illegale degli stupefacen­ti. La ketamina è una sostanza usata in veterinari­a, ma anche come dopante. «Non hanno rubato questo tipo di farmaci, sono chiusi in cassaforte» dice.

Ora si pensa al futuro. L’azienda è assicurata, ma per rimettersi in piedi ci vorrà tempo. Ieri mattina i dipendenti della clinica Veterinari­a Tridentina erano già al lavoro per l’inventario. I malviventi sono stati abili, hanno neutralizz­ato il sistema di videosorve­glianza dell’azienda, ma anche di un capannone vicino. «Siamo nell’era del grande fratello — sorride Pretti — quindi hanno disattivat­o alcune telecamere ma ce ne saranno molte altre, almeno per individuar­e il furgone. Poi di sicuro lo abbandoner­anno, ma è un inizio. Dopo la scoperta del furto sono arrivati i carabinier­i, erano una quindicina, si sono mossi molto bene, spero riescano a risalire agli autori». Sotto la lente ci sono le telecamere, ma anche le celle telefonich­e.

Il titolare «Rubati kemioterap­ici, antibiotic­i e anestetici. A marzo c’è stato un colpo simile a Modena»

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(Foto Nardelli) Svaligiata La clinica Veterinari­a Trentina di via Guetti è chiusa per l’inventario

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