Toffolon apre alla proposta «Recuperare le seconde case è un’occasione per l’ambiente»
TRENTO «Un’opportunità per valorizzare ambiente ed edilizia tradizionale» Incentivare il recupero delle seconde case per l’accoglienza turistica è un’idea che piace a Beppo Toffolon e non solo per le opportunità economiche offerte da un bacino di quasi 45.000 unità. «Il patrimonio di edilizia minore è a rischio — osserva il presidente di Italia Nostra Trento — soprattutto nelle Valli ci sono interi edifici abbandonati, che rischiano di sprofondare nel degrado, per l’assenza di domanda residenziale autoctona e per il disinteresse che molti trentini dimostrano». Ma la buona intuizione, secondo Toffolon, da sola non basta. E più che un perimetro stringente di regole, servirebbe un rafforzamento delle commissioni edilizie e degli organismi di pianificazione territoriale delle comunità di valle. «Spesso queste strutture sono scarsamente motivate — osserva ancora l’esponente di Italia Nostra — anche perché quasi sempre i dinieghi e le prescrizioni, peraltro imposte raramente, sono oggetto da parte dei privati di ricorsi alla Provincia. Ricorsi, peraltro, quasi sempre accolti». C’è poi l’esigenza di formare i professionisti. «Non sempre - prosegue — i progettisti hanno attenzione o sensibilità nella conservazione degli edifici. Quest’attenzione potrebbe avere un valore diretto nella fruzione turistica, dato che i visitatori cercano richiami alle tipicità del territorio che visitano. Serve, dunque, a maggior ragione attenzione alle modalità di recupero». La speranza del presidente di Italia Nostra, quindi, è che l’albergo diffuso possa avere un effetto positivo non solo per ambiente ed economia, ma anche sulla cultura dei cittadini del Trentino. «Nell’Ottocento - ricorda - ci sono voluti gli inglesi per farci capire che le Dolomiti non erano sassi incoltivabili. Speriamo che la risposta dei turisti sul turismo delle seconde case, ci spinga finalmente ad apprezzare un patrimonio che, oggi, molti sembrano quasi considerare con disprezzo».
Rafforzare il controllo degli organismi di programmazione edilizia e territoriale