L’opzione Cassa centrale «Questione di coerenza e maggiore affidabilità»
TRENTO Era il 16 dicembre dell’anno scorso quando, con una sorta di plebiscito, l’assemblea dei soci di Chiantibanca, ancora presieduta da Lorenzo Bini Smaghi, si pronunciò a favore dell’adesione al nascente gruppo nazionale di Cassa centrale banca. Il 14 maggio scorso i soci ribadirono di voler aderire a Ccb e anche oggi un nutrito gruppo di soci indica quella «trentina» come la soluzione migliore per ChiantiBanca: in primo luogo perché un cambio di rotta esporrebbe l’istituto al rischio di dover sborsare un bel po’ di soldi per indennizzare Ccb che ha già fatto capire chiaramente di non averla presa bene.
«Viviamo in uno stato di diritto, gli impegni sono impegni, le firme sono firme — fanno sapere da Trento — Ccb tutelerà i propri interessi in tutte le sedi e pretenderà di vedersi indennizzato il danno che ChiantiBanca le avrà eventualmente provocato. Chi ha creato le condizioni per il danno se ne assumerà le responsabilità». Tradotto: ci vediamo in Tribunale. Ma non c’è solo la «minaccia» del contenzioso a spingere alcuni soci, molti dei quali riuniti nell’associazione «Per una banca in terra Toscana», a mantenere l’adesione a Cassa centrale. Il presidente Luciano Borri spiega che è principalmente una questione di «coerenza, perché ci sono già stati due pronunciamenti in assemblea. E poi ci sono le motivazioni economiche: secondo noi Ccb è più solida di Iccrea». A proposito dell’esito degli stress test europei, che Iccrea ha già superato con esiti positivi, Borri spiega che «ovviamente Ccb non ci si è ancora confrontata perché all’epoca degli stress test del 2014 il gruppo non esisteva: ma quando i test verranno ripetuti, dopo che Iccrea holding avrà inglobato tutte le Bcc aderenti, i risultati potrebbero cambiare». Secondo i sostenitori dell’opzione trentina, infatti, un altro rischio dell’adesione a Iccrea è che «saremo chiamati a usare i nostri capitali per aiutare le banche in difficoltà, mentre Ccb raggruppa gli istituti patrimonialmente