Corriere del Trentino

Bubola, cantante e scrittore Ecco il suo libro sulla guerra «La poesia va oltre il tempo»

- Fabio Nappi

Massimo Bubola, uno dei nomi simbolo della canzone d’autore italiana, sarà martedì alla libreria Arcadia di Rovereto (alle 19) per presentare il romanzo Ballata Senza Nome, edito da Frassinell­i. Un volume intenso che ha richiesto oltre due anni di lavorazion­e e focalizza l’attenzione sulla gente comune che in prima persona ha pagato dazio all’assurdità della prima guerra mondiale.

«Dietro questo libro c’è un lungo percorso di letture, camminate, riflession­i e molta commozione – spiega il cantautore veronese — Il forte rapporto con mio nonno che ha combattuto sul Piave e i suoi brevi e potenti accenni a quell’esperienza mi hanno sempre lasciato l’intento di dare un contributo a quegli accadiment­i così dolorosi e scioccanti. Questo contributo doveva essere il tipo poetico perché la poesia, a differenza della prosa e della saggistica, ha la facoltà di fare dei salti logici come far parlare dei soldati senza nome, varcando anche a ritroso i confini dello spazio e del tempo. Quello che mi è stato più utile nell’immaginare e ricostruir­e le vite degli undici militi ignoti posti nelle undici bare sull’altare della basilica di Aquileia sono stati i grandi archivi epistolari delle varie regioni d’Italia e i libri come quello di Quinto Antonelli Storia Intima Della Grande Guerra, che si rifanno e traggono ispirazion­e dalle migliaia di lettere scritte dai soldati al fronte. Penso che alla base comunque ci sia un profondo senso di riconoscen­za verso quella generazion­e sfortunata, che ha pagato più di tutte in termini di patimenti e di vite umane».

Proprio lo storico Quinto Antonelli modererà l’incontro, a due passi da quel Museo della Guerra dai cui archivi sono tratte le foto che corredano il libretto interno di Quel Lungo Treno (2005), con cui Bubola ha realizzato un concept-album sulle tematiche della Grande Guerra assieme al successivo Il testamento del capitano (2014). «Ho sempre amato le canzoni della Prima Guerra Mondiale e le ho cantate fin da piccolo – continua l’autore di canzoni come Andrea e Rosso su Verde — Le ho rivisitate in quelle due opere che citi perché sentivo il bisogno di riportarle a una visione individual­e, dopo averle cantate per anni nei cori e a farle ridiventar­e canzone d’autore com’erano al principio. Scrivere un libro è stato la conseguenz­a e il bisogno di rifondere e ripagare il sacrificio e il coraggio di quei giovani uomini dando loro una storia, una famiglia, una morte certa e quindi una dignità umana».

Proprio al Teatro di Avio, nel febbraio del 2006, Bubola presentò l’album Quel Lungo Treno in anteprima regionale nel concerto organizzat­o da Marco Deromedis: a oltre dieci anni di distanza Ballata Senza Nome chiude il cerchio.

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