Appalto Loppio-Bus Aperto il cantiere «Un primo tassello»
Gilmozzi: «Solo un tassello. Investiremo anche in trasporti pubblici, ciclabili e treno»
TRENTO Folla di rappresentati delle istituzioni, ieri, alla cerimonia di consegna dei lavori del primo lotto del collegamento Passo San GiovanniCretaccio, strada più nota alle cronache come Loppio-Busa e madre di tutte le richieste del Basso sarca alla Provincia.
Alla presenza del presidente della Provincia Ugo Rossi, dell’assessore alle infrastrutture e ambiente Mauro Gilmozzi, degli amministratori locali, fra cui il sindaco di Arco Alessandro Betta e il presidente della Comunità Mauro Malfer, del consigliere provinciale Mario Tonina, è stato ufficialmente consegnato il cantiere all’Ati che si è aggiudicata l’appalto principale, Pretti & Scalfi Spa e Tecnoperforazioni srl, rappresentata dalla titolare Manuela Scalfi.
«Questo è il primo tassello funzionale ad un disegno complessivo di mobilità dell’Alto Garda, mobilità intesa anche come insieme di trasporto pubblico, ciclabilità, accessibilità in treno dal Centro Europa», ha commentato Gilmozzi. L’assessore ha quindi illustrato i prossimi interventi, dalla discarica della Maza alla messa in sicurezza del passaggio su Loppio, dal secondo lotto già assegnato della galleria di Nago, all’ultimo lotto del collegamento Passo San Giovanni-Cretaccio.
Il primo lotto riguarda la realizzazione della viabilità interna a San Giorgio, nella tratta di via Sant’Isidoro. L’opera ha inizio in corrispondenza della rotatoria esistente in via Santa Caterina, sulla statale 45 bis, e si sviluppa sul sedime dell’attuale via Sant’Isidoro, fino all’intersezione con la provinciale 118 (via Aldo Moro). Il progetto comprende anche la realizzazione di una rotatoria e di una pista ciclopedonale, nonché delle opere necessarie ad integrarla con la viabilità locale esistente.
Il costo complessivo dell’opera è di 6,3 milioni e i lavori consegnati ieri dovrebbero essere finti in 450 giorni. Insomma, la strada non sarà pronta prima della primavera 2019.