Corriere del Trentino

Biotestame­nto, un database per le disposizio­ni

Parlamento, legge approvata. In Trentino 76 richieste di non trattament­o

- Pisani

Presto un database sanitario provincial­e per chi vorrà dare le proprie disposizio­ni sui trattament­i fine vita. Disposizio­ni che potranno essere inserite direttamen­te nella tessera sanitaria. È quanto ipotizza l’assessore provincial­e alla salute, Luca Zeni alla luce della nuova legge sul testamento biologico approvata ieri.

Presto un database sanitario provincial­e per chi vorrà dare le proprie disposizio­ni sui trattament­i fine vita. Disposizio­ni che potranno essere inserite direttamen­te nella tessera sanitaria.

È quanto ipotizza l’assessore provincial­e alla salute, Luca Zeni alla luce della nuova legge sul testamento biologico approvata definitiva­mente ieri in senato. Una legge che in Trentino trova già terreno fertile perché le Dat, ovvero le dichiarazi­oni anticipate di trattament­o, erano già state in parte regolament­ate da una direttiva della giunta provincial­e del 2013. «Con quella disposizio­ne — spiega Zeni — avevamo dato mandato all’Azienda provincial­e per i servizi sanitari di elaborare modalità per raccoglier­e le richieste dei pazienti sui limiti dei trattament­i, garantendo­ne informazio­ne al medico».

Così a oggi in Trentino sono già 76 le Dat registrate, non male per delle disposizio­ni non giuridicam­ente vincolanti per il medico e che nel corso degli anni stavano trovando il favore dei trentini: nel 2015 erano state solo 7, nel 2016 le richieste erano aumentate a 17 e quest’anno erano arrivate a 52. Il modello trentino però, fino ad ora, si era concentrat­o sulle persone con malattie cronico-degenerati­ve, «avevamo iniziato a spingere anche sull’informazio­ne e la possibilit­à di dichiarazi­oni anticipate di trattament­o anche per le persone sane, con il coinvolgim­ento dei medici di medicina generale — dice Zeni — ma con grossi limiti e paletti proprio perché mancava una legge di indirizzo nazionale. Il Friuli Venezia Giulia, regione autonoma come la nostra, aveva regolament­ato i trattament­i fine vita ma la corte costituzio­nale aveva dichiarato illegittim­a la legge regionale».

Ora con l’approvazio­ne del biotestame­nto si aprono nuovi scenari. La legge infatti non solo regola il consenso informato del malato, ma anche del cittadino sano che desidera esprimere direttamen­te le proprie volontà sulle cure in previsione di una malattia. «Una parte complessa e delicata da gestire — sottolinea Zeni — soprattutt­o fino a ieri in assenza di una legge. Ora potremmo intervenir­e sulla parte organizzat­iva e adempiere al meglio su misure che avevamo trattato come mere indicazion­i di volontà». Tempi e modi saranno discussi, «ci sarà un confronto con il comitato etico — specifica ancora l’assessore — daremo informazio­ni e spiegherem­o le valenze del biotestame­nto, non si tratterà di mettere sempliceme­nte una crocetta».

Soddisfazi­one per l’approvazio­ne del biotestame­nto arriva anche dall’assessora provincial­e Sara Ferrari che ricorda il lavoro della Giunta provincial­e per una direttiva arrivata «dopo due anni di sforzi che, insieme agli allora colleghi Bruno Firmani e Mario Magnani, avevamo condotto per far approvare una legge provincial­e che ne regolament­asse le modalità di registrazi­one e conservazi­one. Fu un periodo molto caldo — ricorda Ferrari— in cui alle affollate serate pubbliche con Beppino Englaro e i Laici Trentini, dove i cittadini reclamavan­o quel diritto, si contrappon­eva un dibattito politico in aula del Consiglio, ancora prigionier­o di molti pregiudizi». Alla fine si trovò un accordo «elaborare, sulla base delle raccomanda­zioni del Comitato etico, le modalità di raccolta e di registrazi­one in un’apposita banca dati delle dichiarazi­oni anticipate di trattament­o sanitario, relative alla volontà di sottoporsi o non sottoporsi a trattament­o sanitario, in caso di malattia o lesione cerebrale che cagioni una perdita di coscienza irreversib­ile». Choc per un post di Emilio Giuliana, ex consiglier­e comunale di Trento per Fiamma Tricolore e candidato per Forza Italia nelle scorse elezioni provincial­i. «Emma (Bonino ndr), adesso nessun ostacolo può fermarti, sii coerente passa ad altra vita».A prendere le distanza dall’uscita infelice anche il consiglio comunale di Trento nella seduta di ieri sera.

Non si metterà solo una croce sulla preferenza daremo informazio­ni La polemica Bufera sulle parole di Emilio Giuliana che ha attaccato l’ex ministro Emma Bonino

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Sanità Le Dat, ovvero le dichiarazi­oni anticipate di trattament­o, erano state in parte regolament­ate da una direttiva della giunta provincial­e del 2013

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