Università regionale, Bolzano dice sì
Bergmeister si schiera con Collini. Boato: tempi maturi. Corni: idea ok, ma non sarà facile
Il presidente della Libera università altoatesina, Bergmeister, accoglie con favore l’idea di un «ateneo regionale», frutto della visione di Paolo Prodi e rilanciata dal rettore trentino Collini: «I nostri due atenei possono viaggiare uniti con una visione europea, a patto che vengano abbattute le barriere amministrative». Tra i favorevoli anche l’«ex borsista», Boato: l’idea di Prodi era buona già nel 1970, ma Magnago la frenò. Cauto Corni: idea ok, ma non sarà facile
TRENTO I pronostici si sono avverati (Corriere del Trentino di ieri). Mauro Leveghi, segretario generale della Camera di Commercio di Trento, guiderà il Trento Film Festival per il triennio 2018-2020. Il nuovo consiglio direttivo del Trento Film Festival si è riunito per la prima volta ieri dopo la nomina da parte dell’Assemblea dei soci (costituiti dai Comuni di Trento e di Bolzano, dal CAI e dalla Camera di Commercio di Trento) e ha eletto presidente della rassegna Leveghi (già consigliere del festival) e la neo consigliera Nicoletta Favaron alla carica di vicepresidente. Il consiglio direttivo ha inoltre riconfermato lo staff della kermesse e la direzione artistica di Luana Bisesti. Il neo presidente ha accolto con emozione e onore il nuovo incarico, ringraziando il consiglio direttivo per la fiducia accordata e rivolgendo allo stesso tempo un vivo ringraziamento al presidente uscente, Roberto De Martin, per la sua competenza e la capacità di fare rete a livello europeo.
«Ora l’obiettivo è rafforzare l’impostazione data da De Martin — ha dichiarato Leveghi —.Nelle prossime settimane con la collaborazione del direttivo verranno stabilite le linee guida per il triennio. Ritengo che sia opportuno legare sempre di più la manifestazione alla città di Trento e rafforzare il rapporto con Bolzano». Riguardo la possibilità che anche la Camera di Commercio di Bolzano entri a far parte dei soci del Festival Leveghi rimane cauto: «Si tratta di una decisione che spetta al consiglio camerale, ma è vero che il Festival rappresenta uno strumento culturale ed economico di grande rilievo. La kermesse può essere un mezzo di rafforzamento del rapporto tra i territori e uno strumento di espressione dell’autonomia a livello regionale, non solo provinciale». La neo vicepresidente invece non proviene dal territorio locale. Nicoletta Favaron, regista lecchese specializzata in narrazione di montagna, porta in direttivo un importante know how di taglio cinematografico. La sua nomina a consigliera è espressione diretta dei Cai e rappresenta un legame forte con il mondo dei Club alpini e della Lombardia.
Soddisfatto anche De Martin, che ha dichiarato: «Sono molto felice che il nuovo presidente provenga dal consiglio direttivo precedente, perché rappresenta una garanzia di continuità nell’innovamento. Allo stesso tempo la nomina di Nicoletta Favaron, la prima vicepresidente donna del Trento Film Festival, si inserisce in perfetta sintonia temporale con la recente legge provinciale riguardante la doppia preferenza di genere».
Il Cai La scelta di avere come numero due una regista lecchese terrà alto il taglio cinematografico