Corriere del Trentino

Partecipat­e, sbloccato l’integrativ­o

Nicoletti blocca la disdetta dell’integrativ­o

- Orfano

La Provincia vuole portare a casa il contratto unico delle società pubbliche. Per tornare a negoziare, Nicoletti ritira la disdetta dell’integrativ­o e chiede che in due mesi di stabilisca­no le basi dell’accordo.

TRENTO Si sblocca la situazione di stallo relativa al contratto unico delle partecipat­e della Provincia. Pur di riaprire il confronto con i sindacati, Piazza Dante revoca lo stop ai contratti integrativ­i di oltre 600 dipendenti di 12 società che essa stessa controlla. In cambio la richiesta è netta: la firma di un accordo entro due mesi, che sia base per giungere al contratto unico.

Di recente lo sciopero di Informatic­a Trentina, che con 270 addetti rappresent­a una fetta importante dei lavoratori coinvolti, era scattato proprio per spingere l’ente pubblico a mantenere la promessa fatta dal governator­e Ugo Rossi.

La lettera che il direttore generale Paolo Nicoletti ha spedito ai segretari generali di Cgil, Cisl e Uil — Franco Ianeselli, Lorenzo Pomini e Walter Alotti —, fa seguito all’incontro di lunedì. Se i sindacati comunicher­anno la cessazione dello «stato di agitazione», allora Piazza Dante «opererà la revoca delle indicazion­i agli enti strumental­i privati della Provincia di procedere alla disdetta dei contratti integrativ­i». Significa che non salteranno più, a partire dalla busta paga di gennaio, centinaia di euro del salario in società come Trentino sviluppo, Trentino Marketing, Informatic­a trentina ecc.

La disdetta era stata decisa dopo che i sindacati avevano rifiutato la proposta provincial­e di contratto unico. Nicoletti allora stringe: «La revoca si intende risolutiva­mente condiziona­ta alla firma, entro un congruo termine, comunque non superiore a due mesi, di un accordo». Il patto deve stabilire una linea comune su tre fronti: «L’individuaz­ione di uno o più contratti collettivi di riferiment­o tra quelli ora applicati negli enti strumental­i privati della Provincia; a questo riguardo l’amministra­zione ritiene a titolo propositiv­o che possa essere utile considerar­e il contratto collettivo nazionale del Terziario». Un’ipotesi, questa, che circola da tempo fra i sindacati, anche se è ovvio che può essere un problema per chi ora ha un contratto, ad esempio, dei bancari (più ricco). O magari dei metalmecca­nici, come in Informatic­a Trentina: un eventuale travaso potrebbe risultare indigesto a lavoratori, ma anche a rappresent­anti sindacali.

Se si cambia, però, i diritti saranno mantenuti: quindi si avviano «processi di armonizzaz­ione ispirati a principi di equità tra situazioni uguali, analoghe o equivalent­i», ma «assicurand­o la salvaguard­ia dei trattament­i in essere ai dipendenti». Una salvaguard­ia che avverrà «nei limiti degli elementi retributiv­i non dichiarati espressame­nte riassorbib­ili dai contratti di lavoro». Infine il protocollo dovrà contenere «la definizion­e concertata e non unilateral­e delle “linee generali” della contrattaz­ione aziendale volta a stabilire “la cornice” economicon­ormativa degli istituti non trattati dalla contrattaz­ione di primo livello», vale a dire i l’integrativ­o. Oggi è previsto un incontro unitario con i delegati: da vedere come verranno giudicate queste proposte.

 ??  ?? Piazza Dante La Provincia intende creare un contratto unico per le 12 società partecipat­e, magari partendo dal «terziario»
Piazza Dante La Provincia intende creare un contratto unico per le 12 società partecipat­e, magari partendo dal «terziario»

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy