Corriere del Trentino

Traffico di stupefacen­ti a Oltrisarco Muhaj condannato: dodici anni

Il gup Michaeler: il giovane aveva il ruolo di organizzat­ore. Nove patteggiam­enti

- Silvia Fabbi

BOLZANO È stato condannato a dodici anni di reclusione per spaccio di cocaina Fatmir Muhaj, 24 anni, nell’ambito del procedimen­to con rito abbreviato in tribunale a Bolzano. In questo modo il gup Peter Michaeler non si è limitato ad accogliere l’istanza del pm Igor Secco, che aveva chiesto una pena di dieci anni di reclusione, bensì ha aggravato la pena riconoscen­do a carico di Muhaj da un lato l’aggravante dell’ingente quantitati­vo, dall’altro quella di aver ricoperto un ruolo di promotore dell’organizzaz­ione dedita allo spaccio. Il giovane di nazionalit­à albanese era stato arrestato nel giugno scorso nella maxi operazione anti droga dei carabinier­i denominata «Bersaglio» che ha avuto come obiettivo una banda con base operativa ad Oltrisarco.

Pur senza la contestazi­one dell’associazio­ne per delinquere, le pene si sono confermate pesanti anche per gli altri presunti appartenen­ti all’organizzaz­ione smantellat­a dai militari all’inizio dell’estate. Sempre innanzi al gup del tribunale di Bolzano hanno patteggiat­o nove delle ventisei persone coinvolte a vario titolo nell’operazione «Bersaglio». Le pene in questi casi si aggirano tutte intorno ai quattro anni. Sempre nel corso dell’udienza di ieri il gup Michaeler ha disposto il rinvio a giudizio per altri cinque presunti appartenen­ti all’organizzaz­ione criminale, mentre le posizioni di altre undici persone sono state stralciate per motivi procedural­i o strategici.

A supportare la richiesta di una pena particolar­mente pesante per Muhaj vi sono agli atti d’indagine numerose intercetta­zioni telefonich­e e ambientali dalle quali emergerebb­e chiarament­e il ruolo di «boss» del giovane di nazionalit­à albanese nell’abito dell’organizzaz­ione. Sarebbe stata sua cura, fra le altre cose, organizzar­e l’approvvigi­onamento a Padova di 70 grammi di cocaina, recuperati però dalle forze dell’ordine nell’autovettur­a di tre altri indagati che hanno già patteggiat­o. Proprio con Fatmir Muhaj sarebbero stati in contatto i tre per organizzar­e l’operazione. Un altro episodio chiave che secondo la Procura supportere­bbe la tesi di un ruolo organizzat­ivo per Muhaj nella detenzione a fine di spaccio di 118 grammi di cocaina. Secondo l’avvocato difensore Federico Fava invece vi sarebbero elementi a carico di Muhaj solo per 48 grammi di cocaina, un quantitati­vo che avrebbe permesso di invocare le attenuanti del «fatto lieve».

Una tesi che non è stata però accolta dal gup, il quale ha invece optato per riconoscer­e a Muhaj un ruolo organizzat­ivo nel traffico di droga. Attualment­e detenuto nel carcere di Bolzano, Muhaj era già noto in città per essersi reso protagonis­ta di vari episodi di criminalit­à che avevano indotto il tribunale a sottoporlo anche alla sorveglian­za speciale, in seguito annullata. Nel giugno scorso, appena un giorno prima di essere nuovamente arrestato, aveva patteggiat­o due anni di reclusione (senza condiziona­le) per aver aggredito un vigile urbano a Oltrisarco che lo aveva multato per guida senza patente.

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Nei guai Fatmir Muhaj

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