Tornano i Nomadi Carletti: Levico, un posto speciale
Carletti: «Concerto a Levico. Per noi un posto speciale»
Tutto è pronto per il ritorno a Levico dei Nomadi che a S. Stefano saranno al Palalevico (ore 21.30) per un concerto che ha registrato oltre 700 biglietti già venduti. Il popolo nomade si sta mobilitando in massa per l’abbraccio con la storica band capitanata da Beppe Carletti, dal 1963 alla guida del gruppo più longevo della storia dopo i Rolling Stones. Nell’occasione al microfono ci sarà il nuovo cantante Yuri Cilloni, entrato da marzo in pianta stabile nella line up formata da Beppe Carletti (tastiere e fisarmonica), Cico Falzone (chitarre), Daniele Campani (batteria), Massimo Vecchi (basso e voce) e Sergio Reggioli (violino e voce). «La storia continua» è il nome del tour ma a fine ottobre è uscito
Nomadi Dentro, ultimo disco di inediti che si annuncia come uno dei più significativi della più recente produzione, e dal vivo non mancherà qualche assaggio, come ci ha raccontato telefonicamente un travolgente e entusiasta Beppe Carletti. Sono ancora disponibili in prevendita i biglietti al circuito Primi alla Prima delle Casse Rurali Trentine al prezzo di 27,50 euro.
«La storia continua» ma che effetto le fa tornare ogni volta a Levico dove tutto è un po’ iniziato? «Levico per i Nomadi è sempre stato un posto speciale: nel 1965 abbiamo passato due mesi al Lido a suonare e da lì abbiamo preso il largo verso una visibilità nazionale che ancora non avevamo. I ricordi si intrecciano con le tante persone con cui siamo ancora in contatto: cose così al giorno d’oggi
non sono più possibili ma è bello poterle ricordare e andare avanti».
Avete appena pubblicato «Nomadi Dentro», un disco particolarmente significativo e caratterizzato dalla voce del nuovo cantante Yuri Cilloni: come si è inserito nella famiglia nomade?
«Questo disco ci sta particolarmente a cuore perché ricorda quello che eravamo tra gli anni ’60 e ’70: abbiamo ritrovato la nostra essenza più vera che pensavamo di avere perso. Si respira un’aria diversa ed è un’album da ascoltare più che
da raccontare: abbiamo scelto di presentarlo in un tour teatrale di quindici date che partirà il 12 gennaio, ma sicuramente a Levico presenteremo qualche canzone. Che dire di Yuri? È con noi da marzo ma si è inserito benissimo da subito, la gente lo ha amato fin dalla prima sera: è un nomade d’eccellenza. Riempie il palco, comunica col sorriso, ha una voce particolarissima ed estensione da vendere: senza nulla togliere ai predecessori per me è il più nomade di tutti».
Personalmente cosa le dà la forza e l’energia per tenere il ritmo di quasi cento date all’anno?
«Il pubblico e il divertimento sono fondamentali: ho visto avvicendarsi più di venti musicisti nel gruppo in oltre cinquant’anni ma devo dire che forse oggi mi diverto e me la godo ancora di più. Amo quello che faccio perché ho realizzato la mia passione: dal vivo ogni anno incontriamo quasi ottocentomila persone ed è gente che ti vuole bene davvero. L’empatia che si crea a ogni concerto non ha prezzo, è una fortuna che mi tengo ben stretta: smettere adesso sarebbe un’offesa a me stesso e alla storia del gruppo: poi magari verrà il momento, è umano dire basta, ma mi auguro accada il più tardi possibile».
Album Un lavoro che ci sta a cuore, ricorda come eravamo Energia Cento date all’anno affrontate grazie al pubblico e alla passione