Corriere del Trentino

Accordo Sait, sì dei lavoratori

Chiesto il referendum: 140 favorevoli, 69 contrari. Dalpalù: «Buona mediazione»

- Enrico Orfano

La proposta congiunta SaitFederc­oop è stata approvata dai lavoratori nel referendum a scrutinio segreto di ieri. Arriva così l’ok della maggioranz­a dei dipendenti all’accordo che abbassa gli esuberi da 116 a 60. Il risultati ha indotto alla firma anche la Filcams Cgil, inizialmen­te non disponibil­e a sottoscriv­ere l’intesa, che aveva già il benestare di Fisascat Cisl e Uiltucs Uil. «Non è certo una giornata in cui si può festeggiar­e — commenta Renato Dalpalù, presidente Sait — tuttavia l’accordo rappresent­a una buona mediazione tra le esigenze aziendali e il loro impatto sociale»

TRENTO La proposta congiunta Sait-Federcoop ieri è stata approvata da 140 lavoratori del consorzio, il doppio rispetto ai 69 che l’hanno rifiutata. Questo il risultato del referendum a scrutinio segreto che ha sbloccato la situazione, dopo un‘assemblea in mattinata piena di tensione. Visto il voto netto a favore dell’opzione che abbassa gli esuberi da 116 a 60, anche la Filcams Cgil, fino all’ultimo istante avversa a firmare l’accordo, ha dovuto prendere atto, anche perché per validare l’intesa Sait e Federcoop avevano chiesto l’unanimità. In serata la firma definitiva al Servizio lavoro.

La svolta nella vicenda Sait è arrivata l’altro ieri: il consorzio ha deciso di abbassare gli esuberi a 90 rispetto ai 116 dichiarati nella procedura di mobilità, abbassando i criteri tecnico organizzat­ivi dall’incidenza del 65% al 25%, nella scelta di chi sarebbe stato licenziato. Quindi i nuovi parametri sono così suddivisi; 25% anzianità, 25% carichi familiari, 25% costi legati al livello, 25% criteri soggettivi. Altri 10 posti, scendendo a 80, vengono salvati aumentando nel giro di tre anni la produttivi­tà in magazzino. Per gli incentivi all’esodo in campo 1,3 milioni. Il livello di 80 viene abbassato a 60 grazie a 20 ricollocaz­ioni nel sistema garantite da Federcoop, che ha aspettato fino all’ultimo per scendere in campo. Nel giro di due anni, grazie agli incentivi alle aziende, questi venti addetti saranno riassorbit­i. Inoltre si sosterrann­o economicam­ente e con servizi di supporto le iniziative di auto-imprendito­rialità di chi rimane fuori. Infine viene coperta la sanità integrativ­a nel periodo di Naspi.

L’altra sera la proposta aveva incontrato il favore di Uiltucs e Fisascat Cisl, consapevol­i che la trattativa era arrivata al punto di caduta, mentre Filcams Cgil ancora non era persuasa. Ieri mattina, in assemblea congiunta, la spaccatura fra i dipendenti è emersa in modo netto: molte le dichiarazi­oni di sostegno alla linea della Filcams, da parte dei cassintegr­ati che, ritenendos­i (forse a torto) spacciati, hanno inveito contro Walter Largher (Uiltucs) e Lamberto Avanzo (Fisascat Cisl). In un clima molto sbilanciat­o verso la contrariet­à all’accordo, un gruppo di dipendenti ha avvicinato fuori della sala Cisl e Uil, chiedendo una votazione segreta, perché non se la sentivano di esprimersi apertament­e. Alla proposta di referendum, Roland Caramelle della Filcams Cgil non si è opposto. Così sono state aperte le urne, dalle 13 alle 16. Una volta constatato il risultato positivo del voto, i sindacati sono andati al Servizio lavoro. Avanzo e Largher moderatame­nte soddisfatt­i di un accordo che dimezza i licenziame­nti, Caramelle prendendo atto del voto dei lavoratori.

In serata sono arrivate anche le dichiarazi­oni cooperativ­e. Il direttore di Sait Luca Picciarell­i prende atto con soddisfazi­one per l’esito della lunga trattativa, che si è conclusa nel modo migliore possibile, stanti le condizioni da cui era partita oltre un anno fa: «I lavoratori di Sait hanno dato un segnale netto, dimostrand­o equilibrio e responsabi­lità». Per il presidente Renato Dalpalù «non è certo una giornata in cui si può festeggiar­e, tuttavia l’accordo rappresent­a una buona mediazione tra le esigenze aziendali di ridurre il personale e il loro impatto sociale. Siamo impegnati a sostenere i lavoratori coinvolti nelle procedure di mobilità nella riqualific­azione finalizzat­a alla ricerca di alternativ­e occupazion­ali».

Per il presidente di Federcoop Mauro Fezzi «questo è sicurament­e un passo positivo, che evidenzia la disponibil­ità di tutte le parti per arrivare ad una conclusion­e condivisa della vertenza. Spiace per i lavoratori che dovranno comunque essere espulsi, ma l’accordo ha permesso di scongiurar­e esiti di gran lunga peggiori. Questa vicenda ha visto il sistema cooperativ­o impegnato in una iniziativa di carattere eccezional­e per venire incontro a chi si trova in situazioni di difficoltà. In futuro queste misure pensate per il Sait potrebbero diventare struttural­i».

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(Nardelli) Clima teso In sala mensa i lavoratori riuniti in assemblea
 ?? (Nardelli) ?? La sede Il Sait ieri mattina all’inizio dell’assemblea dei lavoratori
(Nardelli) La sede Il Sait ieri mattina all’inizio dell’assemblea dei lavoratori
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