Arsenale in casa: ottantenne arrestato
Finanza, verifica fiscale. Poi la sorpresa: carabine, pistola mitragliatrice, 500 proiettili
Tre carabine, due pistole, oltre cinquecento proiettili di vario calibro. Un vero e proprio arsenale quello sequestrato dalla guardia di finanza in casa di un ottantenne tedesco, residente nell’Alto Garda. Tra le armi rinvenute anche un Saf Famae, una pistola mitragliatrice prodotta in Cile, la cui commercializzazione non è autorizzata in Italia. Per l’uomo, a causa del possesso di quest’arma, è stato disposto l’arresto in regime di detenzione domiciliare.
TRENTO Tre carabine, due pistole e centinaia di proiettili di vario calibro. È quanto hanno sequestrato i militari del nucleo della polizia tributaria della guardia di finanza di Trento al noto imprenditore di Arco Friedrich Carl Hurth.
Quando i militari, coordinati dal colonnello Roberto Ribaudo, hanno fatto ingresso nella casa di Hurth «in concomitanza con l’apertura di una verifica fiscale», come spiegano le Fiamme Gialle, le armi sarebbero state esposte in più punti della casa. Sopra un ripiano avrebbe trovato collocazione un Saf della Famae, una carabina di produzione sudamericana ma non commercializzabile in Italia in quanto mai sottoposta a collaudo nel nostro Paese, quindi priva delle punzonature e dei contrassegni previsti per legge. Di conseguenza, secondo le evidenze dei militari, ritenuta clandestina. Sarebbe stato invece riposto in una teca un fucile Mannlicher, storica arma di fabbricazione austriaca, senza otturatore e non funzionante. Un pezzo da collezione, la cui detenzione va comunque denunciata, ma dai rilievi della guardia di finanza pare che l’uomo non avesse ottemperato a questo obbligo di legge.
Le armi sono state poste sotto sequestro insieme ad oltre 500 proiettili di vario calibro che sarebbero stati rinvenuti nell’abitazione. Come conseguenza della detenzione della carabina Famae, considerata clandestina, per l’imprenditore 86enne è stato disposto l’arresto in regime di detenzione domiciliare.
Tuttavia all’appello mancherebbero altre tre armi da fuoco. In base agli accertamenti eseguiti dai militari, infatti, Hurth risulterebbe regolare detentore di un fucile, di una carabina Browning calibro 22 e di una pistola Airweight calibro 38 della Smith & Wesson, oltre che di 50 munizioni di vario calibro. Ai militari, però, l’imprenditore arcense di origine tedesca avrebbe spiegato di non riuscire più a trovare quelle armi e quei proiettili, sottoposti a sequestro preventivo in funzione di confisca qualora gli fosse revocata la lic. Per tale ragione nei confronti di Hurth è stata rivolta anche l’accusa di omessa denuncia di smarrimento di armi (violazione dell’articolo 20 della legge 110 del 1975). Accusa che si aggiunge a quelle di detenzione di arma clandestina e di detenzione abusiva di armi e munizioni, come da violazione degli articoli 23 e 20 della stessa legge 110 del 1975.