Da Fbk l’algoritmo che legge i mass media
Progetto triennale da 400.000 euro per il centro di ricerca. Asse con Bolzano
TRENTO Sviluppare un algoritmo capace di «imparare da solo» cosa interessa al cliente a partire dall’analisi dei suoi dati di navigazione, che sia in grado di arricchire costantemente la propria offerta e di partorire infine una selezione ragionata di articoli di stampa e di prodotti mediatici — incluse trasmissioni televisive e radiofoniche — rilevanti per il destinatario finale. Il tutto in tre lingue: italiano, tedesco e inglese. È l’ambizioso obiettivo del gruppo di lavoro nato nel settembre scorso che unisce ricercatori della trentina Fondazione Bruno Kessler , della facoltà di Informatica dell’Università di Boldisponibile zano, dell’Eurac, e di un’azienda privata, la Infojuice di Omar Signori, che attraverso la sua ditta Euregio Srl — realtà già affermata per il media monitoring e analysis — ha ottenuto dalla Provincia autonoma di Bolzano un finanziamento di circa 400 mila euro per i prossimi due anni e mezzo per sviluppare il nuovo algoritmo intelligente.
«Si tratta di un prodotto che si basa su key phrases, andando dunque oltre il tradizionale concetto di key words sinora utilizzato per questo tipo di selezione di contenuti sul web» spiega Francesco Ricci, preside della facoltà di Informatica di Uni- bz. Un tipo di ricerca che sembra confermare, piuttosto che smentire, il valore dei mass media nell’epoca attuale.
«La differenza profonda rispetto al passato riguarda la quantità. Un tempo bastava leggere due quotidiani per avere un’idea abbastanza completa di quanto accadeva nel mondo. Oggi il materiale è così abbondante che l’esigenza è proprio quella di «dragare» la rete per selezionare i materiali effettivamente rilevanti per il destinatario finale» sottolinea Ricci.
Innovativo anche il modello di ricerca applicata portato avanti dal gruppo di lavoro pubblico- privato composto da una decina di persone.
Grazie al finanziamento provinciale a Euregio gli enti di ricerca Eurac e Fbk fungono da subcontractor e Unibz da fornitore. «La prima versione dovrebbe essere approntata già entro la prossima primavera 2018. La conclusione definitiva del progetto invece arriverà solo nella primavera del 2019» anticipa il professor Ricci.
Già prevedibile anche l’evoluzione dell’algoritmo, che con l’aumento del numero di dati analizzati diventerà sempre più raffinato.
«Il risultato dell’analisi dell’algoritmo non potrà comunque prescindere dall’intervento umano, che in ultima battuta sarà chiamato a selezionare il materiale e a confezionare definitivamente i materiali da sottoporre al cliente finale» conclude Ricci, che vede nel progetto ottime potenzialità di sviluppo.