«Cooperazione internazionale, fusione di eccellenze»
L’ex presidente fa il punto sul riassetto: «L’uscita di Federcoop dispiace. Occorrerebbe collegialità»
TRENTO Dopo l’uscita di Federcoop dall’assemblea dei soci, anche Mauro Cereghini si appresta a chiudere la propria esperienza nel Centro cooperazione internazionale. A metà gennaio, quando è atteso il rinnovo del direttivo, il nome dell’ex presidente del Centro alla formazione alla solidarietà internazionale non sarà tra i papabili per la riconferma. Nell’addio, però, Cereghini esclude ogni volontà polemica. «Il nuovo Centro — spiega — sta andando verso il rafforzamento auspicato, giocando la carta della fusione con l’Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa. Abbiamo unito due eccellenze, puntando a obiettivi elevati per il futuro». Gli inciampi, semmai, emergerebbero nel metodo. Sulle criticità, però, Cereghini preferisce non sbottonarsi. «Auspico si riesca a mantenere una certa collegialità nelle scelte — si limita a dire — sono questioni discusse all’interno del direttivo ed è corretto che la discussione resti in quella sede. Certo, però, dispiace registrare l’addio di Federcoop, socio fondatore e portatore di un’esperienza che non deve andare dispersa, ma anzi deve essere messa a valore nel nuovo soggetto. Spero i rapporti possano riprendere e rinsaldarsi». Cereghini, invece, esclude ripensamenti rispetto alla propria personale disponibilità. «La mia è stata una presenza tecnica — s0ttolinea — suggerita per indicazione provinciale. Le premesse per fare un buon lavoro ci sono. L’Osservatorio Balcani non ha bisogno di presentazioni. E il Centro di formazione ha peculiarità che conferiscono ulteriore valore aggiunto». Nelle prossime settimane dovrebbe chiarirsi la disponibilità (sollecitata dall’attuale presidente del Centro, Mario Raffaelli) dei Comuni di Trento e Rovereto a entrare nella compagine sociale di cui fanno parte Provincia, fondazione «Opera campana dei caduti», università di Trento, Associazioni trentine per la solidarietà internazionale, Forum trentino per la pace e i diritti umani, centro Ocse per lo sviluppo locale.
L’eredità «Nel nuovo percorso non disperdere il valore delle esperienze precedenti»