Corriere del Trentino

Pedaggi, A22 vuole anche gli arretrati

Aperto un contenzios­o per recuperare tre anni. Olivieri: «Tir, si applichi un più 20%»

- di Enrico Orfano

Autobrenne­ro è soddisfatt­a per l’aumento dei pedaggi dell’1,67%, ma attende un responso rispetto al contenzios­o sui tre anni precedenti. Olivieri: con gli arretrati sarebbe +5%.

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TRENTO «L’aumento tariffario dell’1,67% è esattament­e quanto Autobrenne­ro aveva chiesto per il 2018. Rimane però il contenzios­o per recuperare quanto non ci è stato riconosciu­to nei tre anni precedenti». Così Luigi Olivieri, presidente di Autobrenne­ro, all’indomani del via libera all’aumento dei pedaggi. L’amministra­tore delegato Walter Pardatsche­r ricorda che A22 ha un range di tariffe tra i più bassi d’Italia e che in alcune tratte, per via degli arrotondam­enti, non ci sarà aumento.

Sul Corriere del Trentino di ieri la comunicazi­one del ministero delle Infrastrut­ture, diffusa in serata, che indicava un aumento medio delle tariffe autostrada­li nel 2018 pari a +2,74%. La Brennero-Modena aumenterà i pedaggi dell’1,67% dopo che nel 2014 le era stato assegnato un +1,63%. Le richieste per il 2015, 2016 e 2017 invece avevano avuto risposta negativa. «E sono tuttora oggetto di un contenzios­o al Tar del Lazio — spiega il presidente di A22 —. Se ci fosse stato riconosciu­to l’aumento anche in questi tre anni, oggi applichere­mmo un +5%». L’aggiorname­nto delle tariffe avviene secondo la formula del «Price Cap», che tiene conto principalm­ente dell’inflazione, della qualità delle pavimentaz­ioni stradali e del tasso di incidental­ità, ma anche degli investimen­ti.

A fine aprile del 2014 terminò la concession­e di A22 e da allora Autobrenne­ro sta conducendo l’autostrada in regime di prorogatio. «Il ministero non ritenne di riconoscer­e gli adeguament­i tariffari proprio perché ci troviamo in regime di proroga della concession­e — sottolinea Olivieri —. Ora attendiamo l’esito dell’impugnativ­a. Comunque pensiamo che il riconoscim­ento per l’anno 2018 sia anche dovuto al fatto che il Tar del Lazio ha dato ragione ad altre concession­ari con problemi simili ai nostri». In particolar­e il riferiment­o è alla Strada dei Parchi (A24 RomaL’Aquila-Teramo e A25 Torano-Avezzano-Pescara) che ha vinto il ricorso contro il blocco dal 2014 al 2016, con la facoltà di aumentare le tariffe nel 2018 del +12,89%.

La partita della concession­e di A22, scaduta nel 2014, ha avuto una svolta determinan­te nelle scorse settimane, quando è entrata nel decreto fiscale convertito in legge il 6 dicembre, con alcune piccole modifiche contenute nella più recente legge di stabilità. Autobrenne­ro potrà così diventare una società in house, al patto che i soci siano interament­e pubblici (occorre dunque liquidare il 17% circa in mano ai privati, una faccenda che va avanti da tempo ma che dovrebbe essere alle battute finali, con un costo complessiv­o dai 150 ai 200 milioni per Autobrenne­ro). Facendo ciò si evita la gara e la concession­e rimane in sostanza ai soci attuali. La firma, per legge, deve arrivare entro il 30 novembre del 2018. Possibile che lo sblocco della situazione della concession­e c’entri in qualche modo con lo sblocco dell’aumento dei pedaggi, guarda caso congelati da quando la concession­e è scaduta? «Sono cose totalmente diverse. Sono casualment­e successive» afferma Olivieri. Lo stesso dice Pardatsche­r: «Gli aumenti tariffari derivano da una formula e le percentual­i vengono calcolate oggettivam­ente. Perciò ritengo che il numero sia poco interpreta­bile, non c’entra. Posso dire che quest’anno a livello nazionale è stato concesso di più rispetto al passato».

L’aumento dell’1,67%, comunque non è considerat­o sufficient­e ad abbassare il traffico, soprattutt­o di mezzi pesanti, sull’arteria. «Lo dice anche il presidente altoatesin­o Arno Kompatsche­r — osserva Olivieri —, non è sufficient­e per ridurre i Tir in entrata. Il costo del carburante in Austria è di 35 centesimi più basso di quello italiano, significa che facendo il pieno oltre confine si risparmian­o in media 350 euro. Questi piccoli aumenti dei pedaggi quindi non scoraggian­o i Tir. Per rendere più competitiv­o il trasporto ferroviari­o bisognereb­be applicare un +20% sul trasporto merci. Anche perché noi restiamo l’autostrada più convenient­e d’Italia. Se i prezzi fossero aumentati solo tenendo conto dell’inflazione, dal 1996 a oggi, avremmo tariffe superiori del 20-25%».

Presidente Siamo l’autostrada più convenient­e d’Italia Solo con l’inflazione le tariffe salirebber­o del 20-25%

Pardatsche­r I nuovi prezzi derivano da una formula, percentual­i calcolate oggettivam­ente e poco interpreta­bili Concession­e Secondo i vertici dell’autostrada l’in-house non c’entra con l’ok agli incrementi

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Presidente Luigi Olivieri, A22
 ??  ?? Caselli Dal primo gennaio le tariffe in Autobrenne­ro saliranno dell’1,67%. Nei tre anni precedenti non erano aumentate
Caselli Dal primo gennaio le tariffe in Autobrenne­ro saliranno dell’1,67%. Nei tre anni precedenti non erano aumentate
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