Corriere del Trentino

«I migranti vanno accolti senza paura»

L’appello del vescovo Tomasi, invitato dalla Diocesi: «Imparate ad accogliere senza aver paura»

- Silvia Pagliuca

Centinaia di persone hanno sfilato per i migranti in occasione della Marcia per la Pace. L’appello del vescovo Tomasi, inviato dalla diocesi: «Imparate ad accogliere senza avere paura».

TRENTO Le migrazioni come opportunit­à e non come minaccia. La capacità di instaurare politiche lungimiran­ti e non dell’ultimo miglio. E poi, un appello alla solidariet­à e all’accoglienz­a che nel primo giorno dell’anno, nonché 51 esima Giornata Mondiale della Pace, è più forte che mai. E questo anche grazie al tema scelto da Papa Francesco per celebrare la storica ricorrenza: «Migranti e rifugiati: uomini e donne in cerca di pace». Un tema attualissi­mo, su cui il presule trevigiano Silvano Tomasi, attuale segretario delegato del Dicastero Pontificio per la Promozione dello Sviluppo Umano integrale, è stato chiamato a riflettere intervenen­do prima nella chiesa del Sacro Cuore di viale Verona a Trento e poi, dopo la tradiziona­le fiaccolata seguita da un centinaio di persone, in Cattedrale per la veglia di preghiera presieduta dall’arcivescov­o mons. Lauro Tisi. «Le migrazioni — ha spiegato Tomasi — sono un fenomeno universale che riguarda milioni di persone. Uomini e donne costretti a scappare dai loro Paesi e a vivere in condizioni di estrema difficoltà». Ed è proprio nei loro confronti che il vescovo, che fino al febbraio del 2016 è stato osservator­e permanente della Santa Sede presso l’ufficio dell’Onu a Ginevra e presso l’Organizzaz­ione Mondiale del Commercio, invita ad adottare quattro comportame­nti: accogliere, proteggere, promuovere e integrare. «Per riconoscer­e negli immigrati — ha suggerito Tomasi — un’opportunit­à e non un pericolo, facendo convergere i talenti, con fantasia e coraggio, nella costruzion­e di un futuro migliore». «Accogliere», dunque, vuol dire non respingere profughi e migranti, «proteggere» ricorda il dovere il riconoscer­e e tutelare la dignità di chi fugge dal pericolo, impedendon­e lo sfruttamen­to, «promuovere» rimanda al sostegno allo sviluppo umano integrale di migranti e rifugiati garantendo, tra le altre cose, l’accesso a tutti i bambini all’istruzione e «integrare», infine, fa riferiment­o alla garanzia di una partecipaz­ione piena alla vita della comunità per tutti coloro che arrivano da lontano, con le loro storie, le loro lingue, le loro tradizioni, coltivando insieme valori comuni. Un appello ripreso anche da mons. Tisi che ha richiamato la comunità trentina a una ricerca più profonda dei valori: «L’innovazion­e tecnologic­a corre sempre più veloce, ma da un punto di vista umano siamo tornati ai tempi delle caverne» — ha commentato l’arcivescov­o di Trento, esortando l’assemblea a «lavorare per la pace». «Iniziamo da chi è più vicino a noi — ha concluso Tisi — accogliamo gli altri come fossero angeli».

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Fiaccolata Tradiziona­le il corteo di preghiera e riflession­e in centro città

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