Val Badia, cenone sfortunato Otto intossicati dal monossido
Comitiva di turisti brianzoli salvata nella baita. Sospetti sulla caldaia
BOLZANO Capodanno da dimenticare per una comitiva di turisti lombardi, che la scorsa notte sono rimasti intossicati dal monossido di carbonio, per cause che devono ancora venire accertate. L’allarme è scattato alle 22 della sera di San Silvestro, ad Oies, piccola frazione di Badia. Un gruppo di amici — sia uomini che donne, di età media di 35 anni, tutti della provincia di Monza — stava festeggiando l’ultima serata dell’anno, in una baita presa in affitto per le vacanze.
Subito dopo la cena, preparata da loro, i turisti hanno iniziato ad accusare un malore: mal di testa, torpore, mal di stomaco. Un paio di loro sono addirittura svenuti e così i loro amici hanno immediatamente allertato il numero di emergenza 112: la macchina dei soccorsi si è subito messa in moto, e sul posto sono giunte ben sette ambulanze e due medici d’urgenza. In realtà, visto che stava nevicando copiosamente e trattandosi di una casa isolata a pochi passi da una pista da sci, per percorrere gli ultimi metri della strada e raggiungere la baita, si è reso necessario l’intervento dei vigili del fuoco volontari di Badia.
Dopo aver soccorso sul posto le otto persone, che accusavano chiari sintomi da intossicazione, è stato deciso il loro trasferimento in ospedale per svolgere ulteriori accertamenti medici: quattro pazienti sono stati trasportati all’ospedale di Brunico, ed altrettanti a quello di Bressanone, visto che il nosocomio pusterese non poteva accogliere tutti. Nei due ospedali, attraverso una serie di esami, si è poi scoperto che non si trattava di un’intossicazione alimentare, come inizialmente sospettato sia a causa dei sintomi (erano anche di tipo gastrointestinale) sia per la circostanza (tutte le persone soccorse avevano appena mangiato gli stessi piatti). La diagnosi è stata resa possibile attraverso un’emogastroanalisi, che rileva l’aumento della carbossiemoglobina nel sangue: la comitiva di turisti era stata quindi intossicata dal monossido di carbonio.
A quel punto, i medici dei due ospedali hanno quindi disposto l’immediato trattamento di ossigenoterapia in camera iperbarica.
Gli otto pazienti sono stati quindi trasportati al Centro iperbarico di via Enrico Fermi a Bolzano sud. Dopo il trattamento nella struttura specializzata, gli otto turisti hanno subito dato segni di ripresa, come certificato dalla successiva visita medica, in seguito alla quale sono stati infatti dimessi.
I turisti, a quel punto completamente fuori pericolo, hanno dunque potuto fare ritorno in Val Badia, archiviando per fortuna la vicenda solo con un grande spavento, ma senza altre conseguenze fisiche. Resta da capire, a questo punto, l’origine dell’intossicazione da monossido di carbonio, che normalmente si verifica per il malfunzionamento dei sistemi di riscaldamento domestico, anche se al riguardo sono ancora in corso le indagini.
«Sul posto — spiega il comandante dei vigili del fuoco volontari di Badia, Walter Valentin — sono giunti anche gli ispettori del corpo permanente di Bolzano per tutti gli accertamenti». L’ipotesi più probabile, finora, è che l’intossicazione sia stata causata da una caldaia difettosa.
Terapia Il gruppo portato nella camera iperbarica del capoluogo