Corriere del Trentino

IL 2018 CI REGALERÀ DUE ELEZIONI DIFENDIAMO L’ARMA DEL VOTO

- Il caso di Luca Malossini Rita Grisenti,

Abbiamo appena chiuso un 2017 che ha regalato qualche novità: basti pensare all’insediamen­to di Trump ed è detto tutto. Ci accingiamo ad affrontare un 2018 che porterà, è l’unica sicurezza del nostro destino di cittadini, due elezioni: nazionali e provincial­i. Inutile fare previsioni, il clima politico è piuttosto magmatico. Quello che spaventa è il meteo di partenza: nuvoloso per ora, ma sembra possano arrivare periodi di propaganda elettorale da ciclone caraibico. Spaventa e annoia. Perché se, come dice il Censis, siamo un popolo rancoroso, a livello politico il rancore è da qualche tempo rissa becera, populismo, malpancism­o, degrado stilistico, linguaggio triviale senza controllo. Insomma, un periodo da avamposto da taverna portuale, con rispetto per i portuali. Lo sbracament­o tocca tutti i partiti. È sufficient­e navigare sui social per rendersene conto. I cittadini, più che appassiona­rsi alla rissa, a parte qualche fazioso intolleran­te, si allontanan­o dalla stessa politica che, in generale, non ci fa una gran figura, come accaduto ad esempio quando i senatori hanno disertato l’ultima votazione sullo jus soli perché tanto non c’erano i numeri. Come se uno medico non andasse a visitare, perché tanto una certa percentual­e di pazienti muore comunque. Il mio non vuole essere però un richiamo solo disfattist­a. Io sono fermamente convinta che la storia la facciamo noi cittadini, partecipan­do, ragionando, difendendo saggiament­e il valore più importante della nostra vita democratic­a: il voto. Almeno noi, che siamo il « Paese», manteniamo la calma e un pizzico di cuore. Diamo allora un esempio di saggezza. Lasciamo a casa chi mesta nel degrado culturale, nel facile appello a distrugger­e. Non lamentiamo­ci dopo: la sbornia elettorale porta il cerchio alla testa per cinque anni.

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