Corriere del Trentino

Haydn in concerto Passione e «gioco»

- Giancarlo Riccio

Ascoltando il concerto di Capodanno della Haydn sul Passirio per la saison di Musik Meran (e con orecchio e cuore anche a quelli al Musik Verein di Vienna e alla Fenice di Venezia), vien proprio da dire che quest’anno neonato e ancora un po’ stordito lo vorremmo come questi appuntamen­ti in musica. E la metafora è di immediata leggibilit­à. Buonissime orchestre (la nostra società), con ruoli e compiti ben definiti e le eccellenze che «giocano» con i musicisti più giovani, poi grandi direttori sul podio e un rapporto finalmente armonico tra ensemble e solisti (in questi casi cantanti).

Infine, il rapporto tra la musica e ciascuno di noi. Un coacervo, però felice, di sensazioni fisiche ed emozioni, di suggestion­i e vibrazioni che — con quello che ci aspetta nei prossimi mesi — può avere soltanto un nome: esercizio di democrazia. Come del resto Claudio Abbado e i suoi pochi ma straordina­ri allievi hanno sempre teorizzato. Ed eccoci allora a raccontare del concerto Haydn a Merano. Con repliche oggi a Bolzano, domani a Cavalese, giovedì a Pinzolo e venerdì a Bressanone. Sul podio e davanti al leggio del canto due giovani talenti austriaci: il direttore Erich Polz e il soprano Romana Amerling. Sul palco, la nostra amata orchestra regionale con i suoi numi tutelari: Franz Joseph Haydn e i direttori principale e artistico Arvo Volmer e Daniele Spini.

Ma nel concerto meranese siamo nel pieno dell’age d’or straussian­a, durante la quale la sfaccettat­a e spumeggian­te Strauss Familie ha trasformat­o la vita in un valzer (con qualche ammiccamen­to alla polka) e un valzer nella vita. Dal palco meranese arrivano le partiture di Johann Strauss junior, di Joseph Lanner, di Eduard Strauss, di Robert Stolz, di Josef Strauss. Tutte pagine solo in apparenza semplici.

Erich Polz con gesti ampi, gentili e vigorosi e Romana Amerling hanno deliziato il pubblico affamato di bis. Che dall’orchestra Haydn, dal direttore e dall’irruente soprano sono arrivati con generosa sapienza. In risposta a battimano festosi e convinti. Tecnica interpreta­tiva e passione sono stati i segni del concerto, giocoso ma complesso, beneaugura­nte ma responsabi­le.

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Merano Il concerto di Capodanno

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