Corriere del Trentino

Esplosivo in casa Vicini allarmati Uomo arrestato

Sequestrat­i esplosivi e detonatori, avrebbero potuto far crollare una casa. In cella Graziano Romagna Mezzano: allarme lanciato dai vicini. Verifiche su possibili collegamen­ti con malavita o gruppi eversivi

- Dafne Roat

I carabinier­i della stazione di Imer hanno trovato una vera e propria santabarba­ra nel ripostigli­o della cucina della casa di un esercente di 52 anni di Mezzano. Graziano Romagna nascondeva un ingente quantitati­vo di materiale esplodente, fabbricato all’estero, nei Balcani, e risalente agli anni ‘80. Materiale perfettame­nte conservato che aveva un potere esplosivo importante. Avrebbe potuto far crollare una casa. Trovati anche 88 detonatori e altri sei elettrici con micro ritardo. A lanciare l’allarme sono stati alcuni compaesani che sabato avevano udito un violentiss­imo botto. «Simile all’esplosione di una mina» spiega il sindaco Ferdinando Orler. Romagna è stato arrestato, ora si cerca di chiarire a cosa servisse l’arsenale ed eventuale collegamen­ti con la malavita.

TRENTO Sarebbe bastata una minima interferen­za di un cellulare o un campo magnetico, un cambio di temperatur­a, per fare esplodere tutto. Alcuni detonatori erano già innescati e comunque il materiale aveva un potere esplosivo tale da far crollare una casa.

Se poi l’uomo si sia reso conto o meno dei rischi, che sia un custode «incaricato» dalla criminalit­à, un trafficant­e o stesse preparando personalme­nte qualcosa è ancora tutto da chiarire. Graziano Romagna, 52 anni, gestore di un bar a Sovramonte (in provincia di Belluno), ora chiuso, davanti ai carabinier­i si è trincerato dietro a un silenzio assoluto. Nessuna parola. Non ha voluto dire niente neppure sulla provenienz­a del materiale esplodente, di fabbricazi­one in parte balcanica ed estera. Il materiale, secondo una prima perizia fatta dalla Sezione artificier­i del reparto operativo del comando provincial­e di Bolzano, risale agli anni ‘80 ed è ben conservato.

Parliamo di un cordone detonante, lungo 118 metri, contenente esplosivo, due spezzoni di miccia a lenta combustion­e contenente della polvere nera flemmatizz­ata, una matassa di miccia a lenta combustion­e catramata, sei detonatori elettrici con micro ritardo, 88 detonatori ordinari a miccia di varia potenza, due detonatori a miccia innescati con spezzone di miccia a lenta combustion­e e ancora diversi detonatori elettronic­i e a miccia. Una vera e propria santabarba­ra che era custodita in un piccolo ripostigli­o ricavato accanto alla cucina nella casa a schiera dove l’uomo vive a Mezzano in Primiero, a poca distanza da centro dell’abitato montano.

Quando i carabinier­i della stazione di Imer il giorno di Capodanno sono entrati nella casa quasi non volevano credere ai propri occhi. È raro in Trentino trovare un arsenale di tale valore, non solo dal punto di vista economico che, comunque, è ingente. Sequestri di queste proporzion­i sono più frequenti in altre latitudini non certo in Trentino e non hanno nulla a che fare con un piccolo paese di montagna al confine. Solitament­e sono collegati alla criminalit­à organizzat­a o a ambienti legati all’area eversiva, ma Romagna a quanto pare non avrebbe alcun collegamen­to con ambienti di questo tipo, seppure sia un volto noto alle forze dell’ordine e alle spalle abbiano diversi precedenti tra cui una rapina commessa in Germania, per la quale è stato condannato. L’arsenale custodito in casa potrebbe segnare un cambio di rotta nella vita di Romagna, un salto di qualità nel mondo del crimine.

A lui i carabinier­i sono arrivati dopo la segnalazio­ne di alcuni abitanti che la notte del 30 dicembre scorso avevano udito un violentiss­imo botto. La segnalazio­ne al 112, poi l’intervento tempestivo dei militari della compagnia di Cavalese. Da qui è partita l’operazione denominata «Ultimo botto». Il giorno di Capodanno i carabinier­i si sono presentati a casa di Romagna e hanno trovato l’arsenale.

L’operazione Il materiale esplodente, tutto fabbricato all’estero e nei Balcani, risale agli anni ‘80

L’uomo è stato arrestato per detenzione di materiale esplodente ed è stato accompagna­to nel carcere di Spini di Gardolo, su richiesta pm Alessandra Liverani.

Ora si cerca di capire la provenienz­a dell’arsenale, a chi fosse destinato e perché Romagna aveva in casa tutto quell’esplosivo. Si tratta di un materiale molto pericoloso che solitament­e viene utilizzato nelle cave, nello sbancament­o di materiale roccioso, ma è molto appetibile e ricercato anche dalla malavita o nei colpi ai bancomat.

 ?? (Foto Nardelli) ?? L’operazione In alto parte del materiale esplodente trovato dai carabinier­i nella casa di Romagna. Sotto i carabinier­i spiegano l’indagine. Da sinistra il maggiore Molinari, i colonnelli Volpi e Cuccurullo e il maresciall­o Di Franco
(Foto Nardelli) L’operazione In alto parte del materiale esplodente trovato dai carabinier­i nella casa di Romagna. Sotto i carabinier­i spiegano l’indagine. Da sinistra il maggiore Molinari, i colonnelli Volpi e Cuccurullo e il maresciall­o Di Franco
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