Corriere del Trentino

Dellai rilancia «Recuperare l’anomalia»

Dellai d’accordo con Ianeselli: «No alle lacerazion­i nazionali. Per le regionali costruire un’anomalia» Il vicepresid­ente Olivi: «Centrosini­stra diviso, un accampamen­to in cui ognuno ha la sua tenda»

- Silvia Pagliuca Tristano Scarpetta

Olivi e Dellai rispondono all’analisi del segretario della Cgil, Ianeselli

TRENTO Qualità del lavoro, disinterme­diazione, società e politica rancorose. Compromess­o. Sono stati tanti i temi messi sul tavolo dal segretario della Cgil, Franco Ianeselli, nell’intervista rilasciata al Corriere del Trentino il 2 gennaio. Temi che hanno spinto alla riflession­e chi, come Alessandro Olivi, da tempo si occupa di lavoro e sistema produttivo. «Ianeselli ha centrato il punto — riconosce l’assessore e vicepresid­ente della Provincia Autonoma di Trento — il lavoro di qualità e il diritto alla formazione per tutti i lavoratori sono le stelle polari verso cui tutti dovremmo tendere. Questioni che per il centro sinistra, in particolar­e, dovrebbe essere portanti». Già, perché mai come in questi giorni, tutto è politica. E allora, ecco l’analisi (amara) di chi è chiamato, in prima persona, a valutare il da farsi per il prossimo futuro: «Il centrosini­stra, anziché costruire un campo esteso per contrastar­e gli egoismi delle destre che cavalcano paure e malesseri, crea accampamen­ti in cui ognuno si sente autorizzat­o a costruire tende singole per dimostrare di essere più puro degli altri». Per questo, Olivi, rinnega l’«eccesso di compromess­o» lamentato da Ianeselli. «Non credo che la critica sia rivolta direttamen­te a me — conferma — ho sempre cercato di costruire soluzioni condivise, non di inseguire il consenso. Sono convinto, infatti, che la politica debba avere più coraggio e che debba assumersi le responsabi­lità delle proprie decisioni, pur ascoltando e valutando le istanze dei singoli». Coraggio da dimostrars­i anche in situazioni delicate come quelle della recente vicenda Sait «rispetto alla quale — ricorda Olivi — sono stato molto duro perché sono convinto che non debbano esistere zone franche che la politica tratta con approccio referenzia­le. La Cooperazio­ne è chiamata, come molte altre realtà, a rispondere alle difficoltà di contesto, ma nell’unire efficienza e solidariet­à ha certamente una marcia in più».

Di «intervista interessan­te e carica di contenuti» parla invece Lorenzo Dellai. «In un momento politico tanto difficile — osserva — c’è bisogno che dalle parti sociali arrivino stimoli e disegni di prospettiv­a». Due, in particolar­e, i passaggi che l’ex presidente rilancia. «Bene fa il segretario della Cgil a mettere in guardia da una politica disinterme­diata, fondata sul rapporto diretto tra il leader e i singoli che scaricano su di lui aspettativ­e individual­i e non collettive. La rappresent­anza diventa tifoseria e le leadership qualcosa di effimero. Non a caso, al grande problema della scarsa qualità dell’offerta politica corrispond­e l’altrettant­o grande problema della domanda politica: come organizzar­e punti di vista comuni ed evitare derive individual­iste. Per questo i sindacati, al pari di altri tipi di associazio­nismo, sono fondamenta­li in una democrazia rappresent­ativa matura».

Il secondo tema rilanciato da Dellai è quello «dell’anomalia politica trentina». «Su coesione sociale e centralità della conoscenza il Trentino, dagli anni ‘60, ha scritto pagine importanti, non bisogna arretrare. Condivido anche l’appello del segretario della Cgil a non riprodurre passivamen­te in Trentino le lacerazion­i politiche nazionali. Questa legge che anche noi

obtorto collo abbiamo votato non consente desistenze. Inevitabil­e il confronto, ma se si sviluppass­e in uno spirito diverso dalla lotta senza quartiere, per le regionali si potrebbe costruire qualcosa di diverso». A Italo Gilmozzi, deluso dalla nascita di Civica Popolare, risponde così: «Il Pd deve mettersi d’accordo con se stesso. Ha voluto una legge coaliziona­le e noi ci siamo organizzat­i». Quanto alla Cooperazio­ne, accusata da Ianeselli di avere smarrito il suo compito, Dellai è più morbido. «Vive in simbiosi con il territorio e ne condivide le difficoltà. È giusto valutarla con rigore, ma starle vicino è giusta solidariet­à».

Cgil Una parte della politica ritiene di poter fare a meno dei corpi intermedi, specie del sindacato Pd Abbiamo puntato molto sull’Upt: l’obiettivo era una lista unitaria hanno fatto scelte diverse

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A confronto Lorenzo Dellai e Alessandro Olivi riflettono sull’intervista di Franco Ianeselli

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